ROMA – Lo sciopero dei Tir continua in Italia, anche se non si registrano particolari disagi. Pochi i presidi, il traffico sembra tornare alla normalità. Le forze di polizia indagano intanto sui disordini durante i blocchi e stanno procedendo a denunce e arresti. A Gela 6 persone sono state denunciate per il sequestro di un autotrasportare, mentre sono 95 le persone denunciate a Ragusa per presidi non autorizzati. Tommaso Alessi, coordinatore regionale di Trasportounito Fiap che annuncia dal pomeriggio una graduale smobilitazione dei presidi in vista della conclusione programmata dei fermi per la prossima mezzanotte.
Transito regolare sulle arterie stradali del Napoletano e del Casertano, dove l’unica uscita che resta chiusa e’ la Caserta Sud, mentre sono proseguiti i presidi dei camionisti ad alcune uscite della A/3, la Salerno- Reggio Calabria nel tratto Salernitano. Diversi automezzi sono fermi alle uscite di Eboli, Contursi Terme e Sicignano degli Alburni. Ieri sera e’ stato rimosso invece il presidio di Atena Lucana. Al momento non si segnalano disagi per la circolazione. Sul posto a controllare che non vi siano atti intimidatori nei riguardi di camionisti che hanno deciso di abbandonare la protesta oltre alla Polizia Stradale sono presenti anche diverse pattuglie dei carabinieri. La protesta dovrebbe concludersi alle 21 di oggi.
Sta tornando alla normalita’ la situazione nelle Marche per lo sciopero dei Tir. Attualmente rimane solo un presidio lungo l’A14, al casello di Porto Sant’Elpidio (Fermo). I camion hanno lasciato i caselli di Ancona nord e Ancona sud e della rotatoria presso l’Ikea, alcuni si sono raggruppati per un po’ nell’area Zipa del porto. Non si registrano problemi alla viabilita’.
”A mezzanotte cosi’ come previsto la nostra protesta si concludera’ ma il governo deve ascoltare e capire il popolo dell’autotrasporto, diversamente siamo pronti ad attuare un nuovo fermo a febbraio”, ha detto Alessi. ”Non si possono ignorare – ha aggiunto Alessi – le richieste sacrosante di gente che lavora e dorme in una cabina di autotreno e che, nelle condizioni attuali, non riesce a portare a casa nemmeno uno stipendio. C’e’ stato l’80% di adesioni alla nostra mobilitazione e questo vorra’ pur dire qualcosa, senza tenere conto della solidarieta’ della gente che vive come noi i disagi e le difficolta’ del caro gasolio”. ”Per questo il Governo – ha concluso Alessi – deve capire la nostra situazione e provvedere. Diversamente saremo costretti a mobilitarci nuovamente e non solo nel prossimo mese ma anche in tutti i mesi a venire”.