A settembre si torna a scuola con la mascherina e rispettando il distanziamento. Lo ha disposto il Cts (Comitato tecnico scientifico), rispondendo a diversi quesiti del ministero dell’Istruzione per programmare l’anno scolastico. Gli esperti hanno inoltre auspicato che, vista l’incertezza dello scenario epidemiologico, si individuino subito le misure da applicare in base ai colori (bianco, giallo, arancione, rosso) delle varie regioni.
Secondo gli esperti del Cts “le misure da applicare per l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022 dovrebbero essere le stesse previsto all’inizio del precedente”. Il Cts ricorda che molto probabilmente le vaccinazioni contro il coronavirus porteranno a una riduzione della diffusione del virus e che l’immunizzazione del personale scolastico, oggi al 73% del totale, farà ulteriormente diminuire i contagi nelle scuole. Al momento infatti, secondo gli esperti, non è possibile prevedere quanti tra i ragazzi saranno stati vaccinati a settembre. Il Cts ritiene inoltre “non plausibile” l’utilizzo del green pass in classe: per questioni di privacy e perché non esiste l’obbligo vaccinale.
Proprio la questione dei vaccini per la scuola in presenza è tra i principali dubbi che circolano tra gli addetti ai lavori, come spiega il quotidiano La Stampa. La questione è stata sollevata dall’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna Raffaele Donini, secondo cui solo ai vaccinati dovrebbe essere tolto l’obbligo di quarantena o Dad. Sono però arrivate accuse di discriminazione da parte dei Comitati della “Rete nazionale scuole in presenza”.