
Scuola. Ira di famiglie, presidi e prof: "Con queste linee guida a settembre occupiamo" (foto Ansa)
ROMA – Famiglie, presidi e docenti contro il piano di rientro a scuola del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
“Classi spezzettate in piccoli gruppi con alunni dalle etร diverse. Lezioni di quaranta minuti anzichรฉ sessanta. Insegnamenti trasversali per accorpare materie e risparmiare un poโ di ore.
Didattica mista, metร in presenza e metร a distanza, per gli studenti delle superiori. Non รจ questa la scuola che vogliamoโ.
Dopo la diffusione della bozza con le linee guida per il ritorno a scuola famiglie, presidi e docenti si compattano.
“Il documento dice lโesatto contrario di quello che chiediamo – attacca Costanza Margiotta, portavoce del comitato di genitori โPrioritร alla Scuolaโ che, domani, protesterร in 60 piazze dโItalia -.
In questo modo il governo punta a scrollarsi di dosso ogni responsabilitร facendo ricadere tutto sui presidi, ma non si rende conto che farร un danno enorme ai nostri ragazzi.
Imponendo turni, riducendo la didattica, prevedendo lโesternalizzazione di alcuni servizi e mettendo nello stesso gruppo alunni di prima e quinta elementare si perde ogni continuitร nella programmazione didatticaโ.
โGli studenti si ritroveranno con grosse lacune e le diseguaglianze aumenteranno – aggiunge Margiotta -. Per non parlare del fatto che non รจ specificata alcuna indicazione sui protocolli sanitari da rispettare.
La nostra diventerร una manifestazione contro le linee guida e, se le cose non cambieranno, a settembre non porteremo i ragazzi nelle scuole, le occuperemo”.
Scuola e linee guida, parlano i presidi.
โOgnuno di noi dovrร cimentarsi in un gioco degli incastri ridisegnando spazi, composizione delle classi, turnazione dei ragazzi e degli insegnanti – afferma Alessandro Artini dellโAssociazione nazionale presidi -.
I nostri istituti non sono adeguati ad affrontare da soli questa situazione, mancano gli spazi e mancano i docenti. Nella bozza delle linee guida si parla di un miliardo destinato al personale, ma piรน che ai docenti si fa riferimento agli Ata.
Certo si tratta di un aiuto indispensabile, ma certo non si puรฒ pretendere che un custode passi unโora intera a sorvegliare una classe in attesa che arrivi lโinsegnante impegnato in unโaltra lezione. Questa รจ folliaโ.
Critiche arrivano anche dal mondo sindacale.
โLa prima impressione รจ che manca del tutto la premessa piรน importante, che รจ quella degli investimenti – osserva Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil -.
I soldi ci sarebbero, dai fondi strutturali senza vincoli giร da adesso, alle risorse del Recovery fund a quelle del Mes.
Il punto รจ che รจ questo il momento di decidere dove dirottarle e la scuola non puรฒ essere dimenticata.
Per far ripartire a pieno ritmo gli istituti tra personale, interventi di edilizia e dispositivi di sicurezza, occorrerebbero almeno 2,9 miliardi di euro in piรนโ.
โNon solo non sono previsti docenti in piรน, ma con lo slittamento del concorso e quindi delle assunzioni a ottobre i ragazzi si ritroveranno il primo giorno di scuola con 200 mila supplenti – aggiunge Sinopoli -.
Per di piรน scaricare la responsabilitร sulle scuole avrร un effetto pericolosissimo per cui assisteremo allโaumento delle differenze tra i territori piรน attrezzati in grado di organizzarsi e quelli piรน poveri e periferici destinati a essere ancor piรน in difficoltร .
Infine, occorrerร avviare un confronto sui protocolli di sicurezza: la nostra proposta รจ stabilire un presidio sanitario in tutte le scuoleโ. (Fonte: La Repubblica).
