ROMA – La scuola media italiana fa male. A tutti: ai prof che non la amano e soprattutto agli studenti che la detestano, e in cui disimparano quel che hanno appreso alle elementari. I ragazzi dagli 11 ai 13 anni che approdano alle medie dimenticano quel che sanno, poi recuperano alle superiori, ma in quei tre anni perdono colpi. Tra la quarta elementare e la terza media i giovani italiani perdono oltre 20 punti sia in matematica sia in scienze nei test internazionali.
Si capisce perché: a non amarla sono gli stessi prof, anziani e poco motivati. Secondo il rapporto 2011 della Fondazione Agnelli un professore su tre se può scappa. E in ogni caso, anche se non scappa uno su dieci è pronto a criticare la scuola in cui insegna.
Neppure i maestri delle elementari ambiscono allo scatto di carriera: uno su quattro considera il triennio delle medie superiori un disastro.
Un altro record negativo delle scuole medie italiane è quello dell’età dei professori: i più anziani di tutti gli insegnanti italiani, che già sono i più anziani all’interno dell’Ocse. L‘età media dei prof di ruolo italiani è di 52 anni, con un’alta concentrazione di professori tra i 58 e i 60 anni. E nessun insegnante di ruolo ha meno di 35 anni: oggi si diventa di ruolo a oltre 40 anni, il doppio rispetto agli anni Settanta.
Qualche altro dato che chiarisce il quadro generale e le ripercussioni tra gli allievi: il 46 per cento dei prof delle medie considera inadeguata la propria preparazione tecnologica, contro il 39 per cento dei maestri delle elementari e il 43 per cento dei prof delle superiori.
Anche nei rapporti con i genitori il 47 per cento dei prof ritiene di non avere gli strumenti adeguati, rispetto al 30 per cento alle elementari e il 45 per cento alle superiori. Stesso discorso per la gestione della classe: il 39 per cento dei prof pensa di non riuscirci, contro il 21 per cento delle elementari e il 36 per cento delle superiori.
E così i risultati si ripercuotono sugli studenti: solo il 17 per cento dei maschi e il 26 per cento delle femmine di undici anni è contento di stare in classe. Molto meno dei loro coetanei europei, in cui i gradimenti in media sono rispettivamente del 33 e 44 per cento. All’ultimo anno di medie, poi, c’è il picco dell’insoddisfazione: andare a scuola piace solo al 7 per cento dei ragazzi e all’11 per cento delle ragazze.