Scuola, diplomati delusi dalle superiori: “Non preparano al lavoro”

Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo (Foto LaPresse)

ROMA – Gli studenti italiani sceglierebbero un liceo diverso se tornassero indietro: secondo una ricerca condotta da Alma Laurea tra i ragazzi che hanno superato la maturità nell’estate del 2011, la metà tornerebbe indietro per seguire un altro corso di studi o andare in una scuola diversa.

Tra i motivi più frequenti ci sono il desiderio di trovarsi più preparati per il mondo del lavoro o per l’università.

I più “pentiti” sono gli studenti usciti dai licei. Un po’ meno pentiti, ma comunque per lo più pentiti, gli studenti di istituti professionali e tecnici.

L’indagine ha coinvolto quasi 30mila diplomati di 246 istituti scolastici concentrati soprattutto in Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna, Toscana e Lazio e in altre otto Regioni.

I ragazzi che possono dirsi molto soddisfatti della propria esperienza superiore sono solo il 32 per cento. Oltre la metà, invece, esattamente il 54 per cento, si definisce “moderatamente appagato”.

Quasi quattro studenti su dieci se potessero tornare indietro sceglierebbero studi incentrati su discipline diverse da quelle che poi hanno invece dovuto studiare. Molti di loro con il senno di poi privilegerebbero scelte più utili al lavoro. Uno su quattro se tornasse indietro sceglierebbe di preparasi meglio all’incontro con il mondo del lavoro. Uno su sei invece sente che quello che ha studiato in classe non gli ha dato la giusta preparazione per l’università.

Del resto ben il 61 per cento dei diplomati si iscrive all’Università. Non tutti però poi si laureano: in media i diplomati di liceo classico e scientifico si laureano nel 90n per cento dei casi, mentre tra chi esce da un istituto professionale solo uno su tre arriva al titolo. In tutto il sei per cento delle matricole lascia dopo il primo anno, mentre un altro cinque per cento cambia corso o ateneo.

Tra i diplomati del 2010 e del 2008, a un anno dalla maturità il 20 per cento ha un impiego mentre poco più di un sesto è alla ricerca di un lavoro. Ma il livello di disoccupazione tra i  diplomati professionali raggiunge il 40 per cento. Fra i tecnici è il 31 per cento e, in particolare, per i tecnici industriali è il 28 per cento.  Quanto alla paga, a un anno dal diploma rimane ferma a 980 euro al mese e dopo tre anni sale appena di cento euro.

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Maria Elena Perrero