UDINE – “Il segretario? No oggi non c’è. Riprovi fra cinque giorni”. Succede spesso in Friuli Venezia Giulia di sentirsi rispondere così se si telefona in piccoli municipi chiedendo del responsabile dell’amministrazione. Segretari che passano in ufficio un giorno a settimana o a mattine alterne. Attenzione però: questa non è la solita storia in salsa Brunetta di burocrati presunti fannulloni. È l’esatto opposto. È una storia di pochi funzionari che lavorano per due, per tre o per quattro e di uno Stato che, all’opposto fa l’indiano.
In tutta Italia le sedi in cerca di Segretario Comunale sono più di cento. Di queste, 31 in Friuli. Una penuria di personale che dà nell’occhio e che mette le autonomie locali della regione a continuo rischio intoppi, perché costellata di amministrazioni cui manca un elemento essenziale.
L’Anci ha denunciato la situazione, definendola enfaticamente “drammatica”: “Il problema appare in tutta la sua serietà nel contesto attuale in cui ben 40 municipalità risultano del tutto prive di segretario, e tanti sindaci devono accettare segretari impegnati anche in quattro comuni diversi. Tale situazione impedisce alle nostre amministrazioni comunali di impiegarli concretamente, peraltro a fronte di una carenza complessiva di oltre 200 segretari nella nostra regione”. La soluzione, seppure parziale ci sarebbe: lo scorso anno ben 12 aspiranti segretari, tutti residenti o domiciliati in Friuli Venezia Giulia, hanno superato il corso-concorso a Roma potendo entrare quindi in graduatoria e vedersi assegnare un comune in regione. Ma il Dipartimento della Funzione pubblica – ha fatto sapere l’Anci – ha dato ‘il via libera’ solamente a nove professionisti.
In attesa di un segretario a tempo pieno, i comuni che non possono (o non vogliono) avere un segretario tutto per sé ne prendono uno in compartecipazione, con la “moda”, sempre più diffusa della Convenzione: due ( o più comuni) hanno un pezzettino di segretario a testa. Una sede principale si accolla lo stipendio del funzionario, che le dedica la fetta principale del suo tempo e del suo lavoro e le sedi convenzionate che versano una somma inferiore ( generalmente il 20 percento dello stipendio principale) per le quali il segretario offre un servizio di copertura delle occasioni più importanti, delle giunte più delicate, dei consigli comunali più difficili.
“Il problema dei segretari è legato essenzialmente al contenimento della spesa- spiega il responsabile della Funzione Pubblica udinese Roberto Boezio. Molti comuni fanno convenzione, per ridurre i costi. Inoltre bisogna considerare che il Friuli è terra di piccoli paesi. Sono poche città superano i 10 mila abitanti. Chi non fa convenzione risolve il problema con un, si passi il termine, segretario “surrogato”, nominando cioè un dipendente che ne abbia i requisiti e le capacità come “Vicesegretario” e delegandogli funzioni amministrative”.