MILANO – Il volantino, all’apparenza, è quanto di più innocente: pubblicizzava un pranzo con karaoke al circolo Arci di Sesto San Giovanni. La data, il menù, l’indirizzo. E infine una foto di Mussolini con la scritta: “Ci sarò anch’io”. Vi siete fatti una risata? Perché, a detta dell’ideatore della trovata, la scelta di Mussolini “era solo uno scherzo”, per attirare più gente. Dimenticate Sesto San Giovanni, la “Stalingrado d’Italia”: nella cittadina operaia il circolo Arci, simbolo tradizionale dell’aggregazione sociale di sinistra, gioca con il vecchio repertorio d’immagini del fascismo.
Ma la cosa non passa inosservata: il Pd ha condannato subito l’iniziativa e ha chiesto all’Arci nazionale di fare altrettanto. “Quel volantino – dice il segretario del Pd locale, Carlo Rapetti – è un insulto a migliaia di sestesi. L’ex circolo Torretta non può diventare un luogo di riorganizzazione fascista. Chiediamo alle forze dell’ordine di vigilare perché l’apologia di fascismo è ancora reato”. E mentre il sindaco Monica Chittò annuncia di aver informato l’autorità giudiziaria, il gestore del circolo, Iulian Ignat, minimizza: “Niente di politico, solo uno scherzo riuscito male, pensavo di far venire più gente al pranzo. Volevamo provocare, non offendere la Costituzione”. E sul volantino, dopo la polemica, hanno prontamente sostituito Mussolini con una ragazza ammiccante. Nella speranza che, stavolta, a protestare non siano le femministe.