TORINO – Zoi Tsirogianni, donna di 26 anni di origine greca, è stata trovata morta con un coltello conficcato nel petto laseradel14 gennaio nella sua casa di Settimo Torinese, in provincia di Torino. A dare l’allarme il cognato, preoccupato perché Zoi non era andata prendere il figlio a scuola. La giovane soffriva di depressione e l’ipotesi al vaglio degli inquirenti al momento è quella del suicidio.
L’allarme è scattato in serata, dopo alcune ore di ricerche. Il cognato, a cui si erano rivolti gli insegnanti del bambino al termine delle lezioni, ha suonato a lungo il campanello senza avere alcuna risposta. La porta era chiusa a chiave, così ha deciso di entrare da una finestra dell’appartamento, che si trova al piano rialzato.
L’uomo ha trovato il corpo della donna riverso sul pavimento della cucina, in una pozza di sangue con un grosso coltello conficcato nel petto. Immediata la chiamata al 112 e l’intervento, insieme con le pattuglie dei carabinieri, del 118. Inutile, però, l’intervento del medico dell’ambulanza, che ha potuto solo constatare il decesso della giovane.
I rilievi della scientifica sono ancora in corso nell’appartamento, dove secondo quanto appreso la ragazza non ha lasciato nessun biglietto. Sul posto anche il medico legale e il sostituto procuratore di Ivrea, Lorenzo Boscagli.
Dalle prime testimonianze quella che emerge è una situazione di disagio. La giovane soffriva di crisi depressive tanto che, in assenza del marito, la suocera aveva preferito starle vicino e aveva passato la scorsa notte con lei. Crisi acuite dal fatto che la donna non riusciva a trovare lavoro.
I carabinieri, presenti sul posto con gli esperti della scientifica, stanno ultimando i rilievi. Al momento della tragedia in casa non c’era nessuno e non sembra nemmeno esserci stata una colluttazione. Sul corpo di Zoi gli inquirenti hanno disposto l’autopsia.