Vittorio Sgarbi è stato condannato a pagari 35 mila euro di danni al giornalista Marco Travaglio per avergli dato della “merda tutta intera”.
La sentenza è del 6 ottobre 2010, ma è uscita in rete in più momenti. Nella ricostruzione del blog Fischia.ilcannocchiale.it, la La storia comincia durante la puntata di Annozero del primo maggio 2008, quando, dopo un battibecco sulla popolarità di Beppe Grillo, Sgarbi diede a Travaglio del “pezzo di merda puro”. Dopo la querela del giornalista, il 10 dicembre del 2009, i giudici condannano Sgarbi a pagare 30mila euro.
Sgarbi però non se ne stette e pochi giorni doporinnovò gli insulti aumentando pure la dose. Prima dalle colonne del quotidiano online La Voce d’Italia e due giorni dopo dagli studi di Domenica Cinque, il programma televisivo condotto da Barbara D’Urso, Sgarbi precisò che Travaglio non è solo un pezzo di merda ma “una merda tutta intera”.
Altra querela e, il 6 ottobre 2010, altra condanna. Sanzione di 35mila euro (cinquemila euro in più della volta precedente) e obbligo di pubblicare il provvedimento sul Corriere della Sera e su La Stampa entro quindici giorni dalla data della sua pubblicazione. Ovviamente il tutto a spese di Vittorio Sgarbi che deve anche pagare il conto, circa 3700 euro, di Andrea Fiore, l’avvocato del giornalista.
Il giudice Roberta Dotta ha riconosciuto come la parola “merda” possa avere anche dei significati positivi. Ad esempio in agricoltura, il termine “può essere utilizzato per descrivere gli escrementi animali utilizzabili anche in senso positivo quale concime”.
Ma in questo caso, secondo il giudice, la parola incriminata viene pronunciata “per esprimere sprezzo e spregio e in tale ultimo senso viene percepita”, soprattutto la frase: “Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. E’ una merda tutta intera”.
