ROMA – “Oltre ai disagi, nella Capitale ci sarebbero stati grossi problemi su vari fronti, a partire da quello sanitario, e di rischio: visto che non sarebbero stati funzionanti neanche gli impianti antincendio, peraltro in un momento in cui c’è un forte allarme di questo tipo nel Paese”.
Lo afferma Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, in un’intervista al Messaggero sull’emergenza idrica di Roma dove ”è stato evitato il peggio”.
“Intanto ricordo sempre che il Comune è proprietario del 51 per cento di Acea. Quindi dovrebbe intervenire su tutte le captazioni del lago di Bracciano, che oggi non sono monitorate. Infatti nell’ordinanza c’è anche una diffida di galletti al Campidoglio, affinché intervenga su questo fronte”. Il ministro sottolinea l’urgenza di sviluppo delle infrastrutture, “mi riferisco proprio a un’opera pubblica che attendiamo da vent’anni, ossia il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera”.
“Oggi noi potremmo prendere fino a 14 mila litri al secondo dal Peschiera, ma ne stiamo prendendo solo novemila, perché l’infrastruttura non permette di fare di più”. Ad ogni modo, prosegue, il ministero continuerà a istruire “la richiesta di stato d’emergenza presentata dalla Regione. Per il 4 agosto è già stato convocato l’Osservatorio, e in quella sede faremo il punto della situazione. Se ci saranno le condizioni, niente esclude che venga dichiarato lo stato d’emergenza, così come è già successo per Parma e Piacenza”.