La Cisl ha portato in piazza circa 2.000 persone, insieme c’erano poliziotti e immigrati. Tutti insieme a piazza Navona per reclamare pari diritti e una nuova legge sulla cittadinanza.
Alla manifestazione si è trovato anche il modo di ricordare le vittime del disastro messinese: bandiere al lutto e cartelli che chiedevano di «non abbandonare i martiri di Messina». Il tema principale rimane, tuttavia, il diritto alla cittadinanza, uno strumento indispensabile per i manifestanti, «se si vuole garantire integrazione e quindi sicurezza».
Della stessa idea è il segretario della Cisl Raffaele Bonanni: «Oggi siamo qui perché siamo preoccupati dal tentativo di confondere i problemi dell’accoglienza con quelli dell’ordine pubblico», ha detto, «come se immigrazione debba corrispondere a disordine e criminalità ».
Critico, il segretario della Cisl, con l’istituzione delle ‘ronde’: «Si alimenta così una sottocultura pericolosa che si rivolge solo alla pancia del Paese, spinta a mobilitarsi solo contro lo straniero e il diverso». Al contrario, Bonanni auspica «un tavolo istituito dal governo che metta insieme le forze sociali e quelle politiche rappresentate in parlamento».
Da questo punto di vista, un plauso viene rivolto «al parlamento e a chi ha firmato la proposta di legge bipartisan sulla cittadinanza: noi chiediamo che sia riconosciuta la cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono in Italia, come avviene in quasi tutta Europa e negli Stati Uniti. Bisogna riconoscere pieni diritti a quelle persone che da noi lavorano, pagano le tasse e i contributi, creano ricchezza».
