Quel materasso è stato recuperato grazie a un commerciante della provincia a cui Caria lo aveva venduto. Quel commerciante ha riconosciuto la foto di Caria ed è certo che sia l’artigiano sardo la persona che gli ha portato il materasso usato per acquistarne uno nuovo, spiegando che il vecchio si «era macchiato di vernice rossa». Quella non era vernice, come hanno stabilito le analisi, ma il sangue di Silvia Caramazza.
Le tracce di sangue sul materasso appartengono a Silvia Caramazza. Le tracce di sangue quindi mandano in frantumi tutte le dichiarazioni e i tentativi di difesa di Giulio Caria.
L’artigiano aveva infatti detto di non essere più entrato in casa dal 16 giugno, quando aveva accompagnato Silvia alla stazione visto che la donna doveva partire per Canicattì per soggiornare da una parente. Gli investigatori sono convinti che Silvia sia morta subito dopo il 7 giugno, quando è tornata da un viaggio a Pavia.Qualche giorno dopo Caria ha venduto il materasso,