
ROMA – Simona Riso รจ morta il 30 ottobre dopo essere caduta dal tetto del palazzo in cui abitava a via Urbisaglia, a Roma. Gli inquirenti cercano di ricostruire la notte prima della morte di Simona, ma almeno 4 sono i misteri a cui non riescono ancora a trovare una risposta.
Il portone in legno รจ pesante e grande, il cui rumore all’apertura avrebbe rimbombato nel palazzo alle prime ore del mattino. Se poi lรฌ nell’androne Simona fosse stata picchiata, qualcuno avrebbe sicuramente sentito le sue grida di aiuto. Una grande chiazza scura proprio alla fine delle anguste scale a chiocciola che portano al terrazzo da cui Simona sarebbe caduta, o forse รจ stata spinta, e infine la ringhiera del terrazzo, alta appena 50 centimetri, che non avrebbe potuto impedire alla ragazza di precipitare.
Federica Angeli su Repubblica ricostruisce gli scenari direttamente studiando la planimetri del palazzo in via Urbisaglia, dove Simona viveva. Il primo mistero per la Angeli รจ il rumore del portone, in legno e pesante:
“Cโรจ silenzio nel palazzo come nel resto del quartiere. Apriamo il portone da dentro, ipotizzando che Simona abbia fatto lo stesso. ร sola? O col suo assassino? Lo scatto dellโapertura rimbomba. E, anche accompagnando la porta in legno massello, il rumore della chiusura รจ forte. Ma forse i condomini sono abituati a quel via vai a ore improbabili e il dettaglio di una porta che si richiude non ha attirato lโattenzione. Come potrebbe essere che quel portone non sia mai stato aperto nรฉ da Simona nรฉ da nessun altro”.
Se poi qualcuno l’avesse picchiata nell’androne, sicuramente la colluttazione avrebbe prodotto dei rumori sul pianerottolo largo due metri per due:
“Proviamo a gridare e a sbattere sulla ringhiera della scala. Lโinquilino del secondo piano, un ufficiale dellโesercito in pensione, apre la porta di casa e si affaccia dalla tromba delle scale. Ha sentito tutto ma nulla il 30 ottobre. Perchรฉ, ci spiega quando lo raggiungiamo, non cโรจ stato nessun grido e nessun rumore molesto tra le 5 e le 6 di quel mattino. ยซCe ne saremmo accorti, qui, come puรฒ sentire, regna il silenzioยป”.
Arrivati al terzo piano, dopo 70 gradini, ecco il 19 pioli della scala a chiocciola. E proprio all’ultimo piano del palazzo, alla fine di quelle scale, c’รจ una macchia scura:
“Troviamo una chiazza grande e scura alla fine della scaletta a chiocciola: forse la ventottenne potrebbe essersi sentita male e aver vomitato lรฌ, visto che poi, sulla sua maglia sono state trovate tracce di vomito. Conseguenza del cocktail di psicofarmaci (ritrovati nel suo appartamento) che hanno come controindicazione proprio la nausea? Oppure la mano di un killer che tenta di tapparle la bocca per tre piani e le procura vomito? Gli esiti autoptici perรฒ non hanno trovato alcuna traccia nรฉ di un panno infilato nella bocca, nรฉ di una mano che lโavrebbe serrata”.
Ultimo e piรน importante mistero di questo giallo a cui gli inquirenti non sanno ancora trovare una soluzione. Incidente, suicidio o omicidio? Simona รจ stata spinta giรน dal terrazzo o รจ caduta, sporgendosi dalla ringhiera alta appena 50 centimetri? Repubblica scrive:
“Individuiamo dallโalto il punto esatto in cui la giovane รจ caduta. La ringhiera รจ bassissima: cinquanta centimetri, non di piรน. Facile che sporgendosi, si possa finire di sotto. Facile inciampare nel groviglio di fili delle paraboliche proprio in quel punto e cadere giรน. Possibile anche che un litigio seguito da uno spintone possa aver fatto precipitare un corpo esile come quello di Simona. Qualcuno lโaspettava sapendo che sarebbe salita? Forse si erano dati appuntamento lรฌ? Unโipotesi. Anche perchรฉ il terrazzo, una volta chiusa la porta, sembra unโisola di cemento a sรฉ. Gridiamo allโaria aperta e nessuno sente”.
