Il sindaco di Civitavecchia vuole chiudere la centrale e la Procura indaga per omicidio dieci dirigenti Enel. L’incidente di sabato3 aprile costato la vita a Sergio Capitani, operaio di 34 anni continua a far discutere. Il sindaco di Civitavecchia Giuseppe Moscherini al termine dell’incontro con l’azienda, i sindacati e le istituzioni che si è tenuta in Comune ha detto senza mezzi termini: «Chiuderemo la centrale Enel di Torrevaldaliga Nord». La Procura di Civitavecchia, invece, secondo quanto riferito dall’Ansa, sta indagando per omicidio colposo numerose persone tra le quali alcuni dirigenti e responsabili dell’Enel.
«Oggi pomeriggio farò un decreto sindacale di chiusura della produzione per il tempo necessario a fare chiarezza definitiva», ha dichiarato Moscherini. Il sindaco ha spiegato che «da domani mattina sarà ferma la produzione e i tecnici istituzionali faranno un lavoro per verificare le condizioni di sicurezza» ed ha aggiunto che sempre da domani 7 aprile partiranno tutte le procedure necessarie per venire incontro ai lavoratori tra cui anche la cassa integrazione.
«Qualora l’indagine dovesse accertare – ha aggiunto il primo cittadino – una responsabilità diretta di Enel il Comune di Civitavecchia, insieme a quello di Tarquinia, ha deciso di costituirsi parte civile».
La centrale Enel è costituita da tre gruppi a carbone pulito e sviluppa una potenza di 1980 megawatt: al suo interno vi lavorano oltre trecento dipendenti Enel, più circa un migliaio di persone occupate nelle ditte esterne che lavorano ai cantieri della centrale.
Intanto sarà effettuata giovedì 8 aprile all’istituto di medicina legale di Roma l’autopsia sul corpo di Sergio Capitani, l’operaio della ditta appaltatrice “Guerrucci” morto nell’incidente in cui sono rimasti feriti in modo non grave due colleghi di lavoro della vittima e un assistente dell’Enel.
I carabinieri di Civitavecchia hanno intanto consegnato il primo rapporto al pm Paolo Calabria, il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta al momento aperta contro ignoti.
