Per il caso Sismi sulla legittimità della conferma del segreto di Stato da parte del governo dovrà pronunciarsi la Consulta. Il segreto era stato opposto dall’ex numero uno del Sismi Nicolò Pollari e dall’ex funzionario Pio Pompa, nel corso delle indagini sul presunto archivio riservato trovato in via Nazionale a Roma.
La decisione è stata presa dal giudice di Perugia nel corso dell’udienza preliminare nella quale i due sono accusati fra l’altro di peculato. Il giudice ha infatti sollevato un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato e ha sospeso il procedimento e inviato gli atti alla Consulta.
Pollari e Pompa hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato, sostenendo però che per potersi difendere dalle accuse contestate dalla Procura di Perugia avrebbero dovuto far riferimento a circostanze, fatti e documenti che a loro avviso sono invece coperti dal segreto di Stato. Questo è stato quindi confermato dal governo.
Lunedì il giudice per le indagini preliminari di Perugia aveva prosciolto Pollari ePompa dall’accusa di avere violato la privacy di magistrati, giornalisti, politici ed esponenti istituzionali.