ROMA – Slot machine, gratta e vinci e lotterie: gli italiani non giocano più e lo Stato perde i suoi incassi. La crisi economica sembra aver infranto i sogni di ricchezza facile. L’ultimo picco del gioco d’azzardo, a beneficio delle casse statali, risale a gennaio 2012, scrive la Stampa. Un aumento del 42% rispetto a gennaio 2011 da cui è partito il declino del gioco d’azzardo, fino al risicato aumento del 2% di luglio 2012 rispetto all’anno precedente. Ad agosto il bilancio è negativo, meno giocate del 2011. Un trend in negativo confermato poi fino a dicembre 2012.
Che gli italiani si siano stancati di giocare appare evidente dai dati. Nonostante la media annuale segni un aumento del 5,59% per il gioco d’azzardo rispetto al 2011, secondo i dati dell’Agipronews riportati da La Stampa. La media però include anche i soldi vinti e rigiocati, soldi insomma che non entrano netti nelle casse statali. Il dato sulla spesa, cioè la differenza tra le nuove entrate dal gioco e le vincite erogate, è stato negativo: nel 2012 la spesa è stata di 16,9 miliardi di euro, contro i 18,5 miliardi del 2011. Un calo dell’8,84% rispetto all’anno precedenti.
Gratti e vinci del denaro. Compili la schedina del superenalotto e ti ritrovi milionario. L’unico impegno? Scegliere i numeri, quelli fortunati, magari sempre gli stessi. Ma i soldi in tasca sono pochi e le tasse da pagare aumentano. Sognare è un lusso che l’italiano medio non può più permettersi.