Cronaca Italia

Smart working P.A.: diritto alla disconnessione garantito (11 ore riposo). Le linee guida, la bozza del decreto

Smart working P.A.: diritto alla disconnessione garantito. Non pregiudicare i servizi, avere strumenti tecnologici per comunicazioni sicure tra amministrazione e dipendenti come “una piattaforma digitale o un cloud” .

Smart working P.A.: diritto alla sconnessione garantito

E un piano per lo smaltimento degli arretrati. Sono alcune delle condizioni  indicate nel decreto per il rientro graduale dei dipendenti pubblici in ufficio preparato dal ministro Renato Brunetta.

Dal testo della bozza è stato eliminato il riferimento che circoscriveva l’esercizio del lavoro d’ufficio da remoto ai confini nazionali: si potrà lavorare dall’estero, non è contro il regolamento sebbene la deroga sia stata pensata soprattutto per i lavoratori transfrontalieri.

Molto importante è la definizione applicativa del cosiddetto “diritto alla sconnessione”. Che, dicono le linee guida, coincide con il periodo di 11 ore di riposo consecutivo di cui all’art. 17, comma 6, del Ccnl 12 febbraio 2018 a cui il lavoratore è tenuto.

Nell’attività di smart working il dipendente pubblico non potrà usare la propria rete internet domestica per servizio.

“L’amministrazione – prosegue il testo – deve prevedere apposite modalità per consentire la raggiungibilità delle proprie applicazioni da remoto. Se le applicazioni dell’ente sono raggiungibili da remoto, ovvero sono in cloud, il dipendente può accedere tranquillamente da casa ai propri principali strumenti di lavoro.

Alternativamente si può ricorrere all’attivazione di una Vpn (Virtual Private Network, una rete privata virtuale che garantisce privacy, anonimato e sicurezza) verso l’ente, oppure ad accessi in desktop remoto ai server”.

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Warsamé Dini Casali