Sollecito: “Amanda è dolcissima, non cambierei niente della mia vita”

In un’intervista esclusiva per il quotidiano “Il Messaggero”, Raffaele Sollecito, condannato a 25 anni per l’omicidio di Meredith, spiega le sue reazioni ed i suoi stati d’animo dopo il processo.

«Ho pensato in ogni momento del processo che ce l’avrei fatta, ero certo che la sentenza mettesse fine ad un incubo. Invece, no. Quando hanno letto la sentenza non capivo cosa stesse accadendo e anche ora mi sembra impossibile e non riesco a capire perché sono stato condannato», spiega Sollecito.

«Il momento più duro del processo è stato quando è venuto un testimone che ha dichiarato di avermi visto assieme a Meredith, Rudy e Amanda il 30 ottobre. Allora ho capito che pur di farsi pubblicità le persone sono pronte a tutto. Anche a inventare la realtà – prosegua Sollecito – La vivisezione della mia famiglia con le migliaia di telefonate intercettate e tutti i colloqui dei miei familiari messi alla berlina mi hanno fatto molto male».

«In cella mi manca più di ogni altra cosa la mia famiglia. Mi mancano anche gli amici, la vita di tutti i giorni, passeggiare nella piazza del mio paese. E mi manca tanto l’odore del mare. Senza di loro non ci sarei più, sarei già morto. Loro hanno pagato per avermi creduto, mia sorella ha perso il posto per avere il mio stesso cognome, mio padre è finito sotto accusa. La fede in Dio, lo prego in ogni momento attraverso le preghiere di padre Pio mi dà la forza di andare avanti in cella. Sono sempre stato vicino alla fede, non è una rivelazione di questi mesi terribili, è qualcosa che ho sempre avuto dentro. Se non avessi avuto la fede l’avrei fatta finita».

«Mi ha fatto un effetto piacevole vedere Amanda perché è una persona a me molto cara anche se siamo stati insieme per poco tempo. Anche lei si trova a vivere un incubo e una situazione tremenda come la mia. Non ne sono innamorato ma le sono molto vicino perché la considero la mia compagna di sventura».

Poi Sollecito conclude: «Se potessi tornare indietro non cambierei nulla della mia vita. Sono gli altri che me l’hanno cambiata. Probabilmente cambierei loro»

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Alessandro Avico