LUCCA – I familiari delle vittime della strage di Viareggio parlano il giorno successivo alla sentenza che ha condannato 23 dei 33 imputati nel processo. Parlano e chiedono le dimissioni di tutti coloro che sono stati condannati in primo grado, anche dai loro attuali incarichi. Una richiesta che va anche a Mauro Moretti, ex ad di Rfi e ora ad di Leonardo, azienda statale. Parlano e chiedono che i condannati rinuncino alla prescrizione e affrontino tutti i gradi del processo per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009 in cui morirono 32 persone.
A prendere la parola durante la conferenza stampa indetta dall’associazione che riunisce i familiari delle vittime è stato Marco Piagentini, che chiedendo le dimissioni dei condannati ha detto:
“Riteniamo offensive le dichiarazioni dell’avvocato di Moretti. E’ moralmente inaccettabile che dopo una condanna di primo grado Mauro Moretti sia ancora a guidare un’azienda di Stato. Ne chiediamo le dimissioni e che sia tolto a Moretti il titolo di Cavaliere del Lavoro”.
Commentando la sentenza del 31 gennaio per gli imputati nel processo a Lucca, i familiari delle vittime hanno dichiarato:
“A poche ore dalla lettura del dispositivo possiamo dire che il sistema ferroviario del trasporto merci pericolose tanto in Italia quanto in Europa è stato riconosciuto responsabile delle gravissime inadempienze e omissioni. La sentenza ha sancito che i vertici delle aziende condannati avevano poteri e mezzi per intervenire e, non facendolo, hanno causato la morte di 32 persone, tra cui bambini e ragazzi”.
Piagentini, uno dei superstiti della strage, ha poi chiesto insieme ai familiari delle vittime che gli imputati rinuncino alla prescrizione dei reati:
“Chiederemo il ricorso in appello: il lavoro della procura va valorizzato e  chiediamo a chi è imputato, se non si sente colpevole la rinuncia alla prescrizione e di farsi giudicare in appello”.