Un treno che passa fischiando, le sirene delle ambulanze e dei vigili del fuoco che si azionano contemporaneamente. Un anno dopo Viareggio ricorda le vittime della strage del 29 giugno. L’appuntamento è in via Ponchielli, alle 23.50, l’ora in cui la cisterna carica di gpl deragliò, innescando un’esplosione che uccise 32 persone.
Viareggio ricorda i suoi morti nella strada dove viveva la gran parte delle vittime. Una fiaccolata, lunga oltre due chilometri e mezzo, ha infatti raggiunto via Ponchielli intorno alle 23. Il corteo era partito dallo stadio un paio di ore prima, dopo la messa intereligiosa a cui hanno partecipato in 4.000 ed è andato ingrossandosi lungo il tragitto fino a raggiungere le 15.000 persone (anche se le stime oscillano tra le 10 e le 20.000). Il ricordo è vivo.
Antonio Farnocchia morì mentre andava al lavoro. Oggi, suo figlio, Andrea, passeggia nervoso a pochi metri da dove lo salutò l’ultima volta. ”Questa giornata – spiega – vorrei viverla nel ricordo, ma ogni volta e’ una battaglia interiore. Vorrei ricordare mio padre per quello che diceva e pensava e invece me lo immagino avvolto dalle fiamme”. Una giornata da vivere nel ricordo, ma che è stata preceduta da qualche polemica. I familiari delle vittime hanno chiesto che non ci fosse la ”sfilata di politici”, presenze ”sgradite” come quelle dei rappresentanti delle Ferrovie.
”Vogliono una cerimonia sobria”, ha spiegato il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, cercando di smorzare le tensioni. Il ministro Altero Matteoli ha scritto una lettera: ”Non sarò presente, non voglio essere motivo di divisione ne’ turbamento”. Mentre l’ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, ha affrontato la questione in un colloquio telefonico con il sindaco di Viareggio. Così come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
 Alla cerimonia allo stadio, l’unico politico che interviene è Lunardini. Con lui ci sono gli amministratori lucchesi, il presidente della Regione, Enrico Rossi (”è il giorno del dolore e del ricordo che restera’ indelebile – ha scritto – ma anche della speranza, rappresentata dalla ricostruzione della zona colpita), e un rappresentante della Camera, Renzo Lusetti. E’ il giorno del ricordo, ma non solo.
La prima cerimonia è quella del conferimento della cittadinanza a Ibtissam, la marocchina di 22 anni che nella strage ha perso tutta la famiglia. Ibi giura sulla Costituzione inviata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, poi si scioglie in un sorriso: ”Si avvera il sogno di mio padre. Questa cittadinanza è stata data a me, ma è come se l’avesse ricevuta tutta la mia famiglia”. Rilegge il messaggio di Napolitano, che rivolge un pensiero ”commosso” alle 32 vittime e ”affettuoso” a lei.
Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato un messaggio alla città : ”Quanto accaduto ci insegna che le norme di sicurezza devono essere applicate e rispettate con fermezza e rigore”. In via Ponchielli i cantieri lasciano ancora intravedere le case distrutte dalle fiamme. C’è chi porta fiori, chi lascia biglietti. E c’è chi spera che quella tragedia sia servita a qualcosa. ”Quel maledetto treno – sostiene Riccardo Antonini, addetto alla manutenzione per Fs e rappresentante dell’Associazione 29 Giugno – ha avuto problemi anche dopo il 29 giugno: a Grosseto, nel dicembre scorso, e ad Alessandria, qualche settimana fa, e’ stato bloccato per dei guai alla sala montata. Vediamo il lato positivo: i controlli sono aumentati”.
