Accogliendo il ricorso della procura generale militare, la prima sezione penale della Cassazione, in un collegio tutta al femminile, presieduto da Maria Cristina Siotto, ha stabilito un nuovo processo a carico di ufficiali e sottoufficiali della divisione corazzata ‘Hermann Goering’ per gli eccidi di Monte Morello (Firenze) e quello di Mommio di Fivizzano (Massa Carrara), finora rimaste senza colpevoli.
Mentre per la strage di Monchio, Susano e Costrignano (oltre 150 morti), del 18 e 20 marzo ’44, della quale proprio in questi giorni ricorrono i 70 anni, e per l’eccidio del Monte Falterona (200 morti) del 13 e 18 aprile, andrà valutato se ci sono ulteriori responsabilità oltre a quelle accertate. Gli imputati (tutti condannati a vario titolo in primo grado), che dovranno tornare alla sbarra, sono l’allora capitano dell’esercito tedesco Helmut Odenwald, di 95 anni; l’ex tenente Erich Koeppe (95), assolti in appello per i quattro capi d’imputazione, e il sottotenente e medico della divisione Hans Georg Karl Winkler (92), il caporale, poi sergente, Alfred Luhmann (89) e il sergente Wilhelm Stark (93), condannati all’ergastolo. Il sesto degli imputati giudicati in appello, Ferdinand Osterhaus, è morto nel frattempo, e la sua posizione è stata stralciata dal processo.
Gli ex militari rinviati a giudizio furono 12. Il primo grado si era celebrato a Verona, distretto competente per la giustizia militare nel Nord Italia. Qui il 6 luglio 2011, al termine di un processo fiume, con 54 udienze e decine di testimonianze di sopravvissuti, in nove (di cui tre sono morti tra il primo e il secondo grado) furono condannati all’ergastolo, mentre tre ex militari furono assolti. Le intercettazioni effettuate tra il 2005 e il 2006, disposte dall’autorità tedesca, hanno aiutato gli inquirenti italiani districarsi a decenni di distanza tra le responsabilità.