Ha trascorso una notte tranquilla e le sue condizioni appaiono stabilizzarsi, anche se i medici mantengono riservata la prognosi, Laura Salafia, la studentessa universitaria ferita gravemente da un proiettile vagante durante una sparatoria avvenuta il 1 luglio scorso davanti l’ex monastero dei benedettini di Catania, che ospita anche la facoltà di Lettere dell’università etnea.
La paziente, ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibali, potrebbe essere trasferita la prossima settimana in un centro neuroriabilitativo di Imola. Venerdì 9 luglio intanto Laura Salafia ha ricevuto la visita del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, che si è detta ”molto scossa dall’incidente”.
”L’ho trovata molto provata ma nello stesso tempo l’ho vista forte – ha aggiunto il ministro – non si sta abbattendo anche perché è una donna di fede. Per la sua grande volontà credo che debba essere considerata un esempio per tutti”. Alla studentessa ha fatto visita anche l’arcivescovo metropolita di Catania, Salvatore Gristina.
Si sarebbero invece aggravate la condizioni di salute di Maurizio Gravino, di 40, ricoverato nell’ospedale Vittorio Emanuele, l’unico e vero bersaglio dei colpi di pistola sparati da Andrea Rizzotti, di 56 anni, che avrebbe agito perché si sentiva insultato, vessato e minacciato dall’uomo. Il legale di Rizzotti, arrestato per duplice tentativo di omicidio, ha presentato ricorso al Tribunale del riesame contro l’ordinanza di carcerazione emessa nei confronti del suo assistito.