Un dirigente della catena di supermercati Alvi si è suicidato a Nocera Inferiore dopo aver perso il lavoro. Le sue ultime parole sono state consegnate ad un bigliettino che ha lasciato sul suo comodino, prima di scendere in strada, in pieno giorno, e spararsi un colpo alla tempia, con una pistola detenuta legalmente. “Non si può perdere il lavoro due volte in pochi mesi. All’Alvi ho dato tutto. Scusatemi, ma non ce l’ho fatta. Perdonatemi. A Ines, a Francesco e a tutta la mia famiglia”, ha scritto.
Ciro Pellegrino, 48 anni, era il direttore dell’Iper Alvi di Nocera Inferiore. Con l’arrivo del procuratore fallimentare, lo stipendio era stato dimezzato a tutti i dipendenti e Pellegrino era stato trasferito ad un’altra società dal futuro incerto, con la stessa qualifica ma con una busta paga di molto più leggera. “Ciò che lo angosciava di più – racconta il padre – era la sua responsabilità come direttore nei confronti di tutti i suoi dipendenti che si rivolgevano a lui per le mensilità arretrate”.
Il suicidio è avvenuto mentre i suoi colleghi stavano manifestando a Salerno, davanti alla prefettura per ottenere l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Il giorno prima il Tribunale del capoluogo campano aveva rinviato la decisione sul fallimento di Alpa srl dove Pellegrino era stato trasferito da dicembre.
Il caso di Nocera è solo l’ultimo di una serie di suicidi che ha sconvolto il mondo dell’imprenditoria dal Nord Est alla Sicilia. Proprio a Padova è stato attivato un numero verde anticrisi a cui si sono già rivolti centinaia di lavoratori, e datori di lavoro, da tutta Italia. Il call center è stato attivato dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio padovani.
*Scuola di giornalismo Luiss
