Un uomo di cinquantuno anni si è suicidato la mattina di venerdì, 12 marzo, a Ozzano Emilia (Bologna) dopo aver strappato la pistola ad un amico vicino di casa, che di mestiere fa la guardia giurata.
L’uomo, originario del Beneventano, era operaio in una ditta (la Falper) di Ozzano. Nell’agosto scorso aveva dovuto sottoporsi ad un operazione chirurgica, per curare un’ernia al disco. Gli era rimasto un forte dolore, alla gamba, che gli rendeva anche difficile dormire e per questo, da alcuni mesi, era entrato in depressione.
Pur essendo tornato al lavoro aveva confidato ad alcuni vicini di aver anche pensato di prendersi altri periodi di malattia, ma temeva ripercussioni sul lavoro e in particolare di perdere il posto. Ipotesi però, quella del licenziamento, che è stata esclusa con gli inquirenti dalla moglie.
L’uomo, ha raccontato la guardia giurata di 60 anni, ha atteso l’amico nel garage del condominio di viale II Giugno; dopo averlo avvicinato, gli ha sfilato il revolver con un movimento fulmineo e si poi sparanto al capo. È morto in pochi istanti.
La moglie, che si era insospettita per l’uscita mattiniera, l’aveva seguito e ha sentito il colpo mentre era sulle scale.
I carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena e il pm di turno della Procura Lorenzo Gestri hanno a lungo lavorato per ricostruire l’accaduto, ma al momento tutti gli elementi disponibili avvalorano il racconto della guardia giurata. La vittima non ha lasciato biglietti.