Suicidio Vanacore, spunta un terzo biglietto d’addio

Pietro Vanacore

“Senza nessuna colpa, né mia né della mia famiglia, ci hanno distrutti nel morale, nell’immagine e tutto il resto. Lo porteranno sulla coscienza”: queste le ultime parole scritte da Pietro Vanacore, in corsivo, su un foglio nascosto sotto uno dei biglietti, entrambi in stampatello, che l’ex portiere dello stabile di via Poma, nel quale fu uccisa Simonetta Cesaroni, aveva lasciato nella sua auto prima di uccidersi lo scorso 9 marzo a Torre Ovo di Torricella (Taranto).

Di questo particolare, finora inedito, parla il settimanale tarantino Wemag in edicola oggi, che mostra anche una foto nella quale si intravede lo scritto di Vanacore.

La lettera – scrive il periodico – era sfuggita ai pochi presenti prima che la vecchia Citroen Ax dell’ex portiere dello stabile di via Poma venisse rimossa. Finora si aveva notizia soltanto degli altri due scritti – di analogo tenore – recuperati dagli investigatori: “20 anni perseguitati senza nessuna colpa” e “20 anni di sofferenza e sospetti portano al suicidio”

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Emiliano Condò