L’Hollywood, la discoteca milanese “dei vip”, potrà riaprire. La Procura di Milano ha dissequestrato il locale, a cui erano stati posti i sigilli nel luglio scorso, nell’ambito di un’inchiesta su tangenti e droga nel mondo della movida milanese.
Il pm di Milano, Frank Di Maio, e il procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, accogliendo l’istanza dei difensori, hanno disposto il dissequestro anche della discoteca milanese “The Club”, sequestrata anch’essa nell’ambito dell’indagine.
L’Hollywoood e il The Club erano state sequestrate il 26 luglio scorso nell’ambito dell’indagine che aveva portato agli arresti domiciliari Davide Guglielmini, amministratore dell’Hollywood, Alberto Baldaccini, amministratore della società che gestisce il The Club e Andrea Gallesi, ex direttore della zona privé dell’Hollywood. Tutti e tre sono accusati di agevolazione all’uso di droga, perché, stando alle indagini del pm Di Maio, avrebbero “chiuso un occhio” mentre nei privé e nei bagni delle discoteche si consumava e veniva scambiata cocaina.
L’inchiesta, nata da una “costola” di “Vallettopoli”, ha raccolto anche le testimonianze di alcune showgirl che hanno ammesso di aver fatto uso di cocaina nelle serate della “movida”, da Belen Rodriguez a Alessia Fabiani a Fernanda Lessa. Dalle carte, inoltre, è emerso anche un giro di giovani escort per intrattenere clienti ”ricchi e capricciosi”.
Il 31 agosto scorso la polizia, su ordine della Procura, aveva effettuato un sopralluogo nelle due discoteche per accertare che, come sostenuto, tra gli altri, dal legale dell’Hollywood, l’avvocato Andrea Fares, la situazione all’interno dei locali è mutata rispetto al periodo delle indagini, il 2007. Secondo la difesa, infatti, non ci sono più quelle “zone franche” di cui parlano gli inquirenti, ossia i bagni e i privé, dove si consumava cocaina.
In particolare, i bagni si trovano ora all’esterno e i privé non ci sono più. Dopo una relazione della polizia e l’istanza delle difese, è arrivato oggi il dissequestro. Nell’altro filone dell’inchiesta, intanto, quello relativo a presunte tangenti per “ammorbidire” i controlli nei locali, restano indagati Rodolfo Citterio, ex membro della Commissione comunale di vigilanza sui locali, e un funzionario del Demanio.
