MILANO – ”Nego decisamente di aver ricevuto alcunche’ da Piero Di Caterina. Costui non mi ha mai versato alcuna somma”. Lo ha messo a verbale l’ex Segretario Generale della Provincia di Milano Antonino Princiotta accusato di corruzione, in concorso con Filippo Penati e il suo ex braccio destro Giordano Vimercati e con lo stesso imprenditore Di Caterina, nell’ambito di uno dei filoni di indagine appena chiuso dalla Procura di Monza su un presunto giro di tangenti legato alle aree ex Falck e Marelli.
Princiotta, al quale e’ stato contestato di aver percepito 100 mila euro, in relazione a una delibera provinciale ”necessaria a garantire e favorire” gli interessi della societa’ di trasporti dell’imprenditore, e’ stato interrogato lo scorso 26 luglio dal pm Walter Mapelli. L’ex dirigente di Palazzo Isimbardi ha spiegato di aver conosciuto Di Caterina nel 2000, di aver avuto da lui, ”solo nell’autunno del 2010, quando avevo problemi economici (..) un prestito di 4.250 euro in tre tranches da 250, 2.500 e 1.500 euro” e ha aggiunto: ”non mi e’ mai piaciuto tanto che lo ho tenuto a distanza per quanto riguarda gli affari, mentre abbiamo avuto e abbiamo un rapporto amichevole sul piano delle relazioni personali”.
Princiotta, come risulta dal verbale dell’interrogatorio agli atti del’indagine, ha ricordato che nel 2005 Di Caterina, con cui aveva ripreso i rapporti dopo una interruzione di oltre un anno per alcuni dissapori, ”mi racconto’ di essere stato in societa’ di fatto con Giordano Vimercati e con Filippo Penati, in non meglio precisate operazioni e, che, pertanto, rivendicava un terzo dei proventi di queste ‘operazioni”’.
”Non ho mai saputo ne’ ho mai chiesto a Di Caterina – ha proseguito – quali fossero queste famigerate operazioni e, poiche’ lui a pranzo nei ristoranti vicino al palazzo della Provincia parlava ad alta voce di varie operazioni e faceva i nomi di Vimercati e di Penati chiedendo quale fosse la loro quota e che cosa avessi percepito io, ridussi i miei pranzi con lui ma continuai a frequentarlo di sera e spesso andavamo insieme all’estero a Lugano”.
