Hanno perseguitato per mesi una coppia di giovani di Taranto, lui di 22 anni e lei di 26, con pestaggi, minacce, intimidazioni e danneggiamenti. Nel maggio scorso i due conviventi sono stati costretti a interrompere la loro relazione e il ragazzo si è ucciso impiccandosi con un cavo elettrico in un appartamento in ristrutturazione del rione Tamburi. I presunti responsabili delle vessazioni sono stati arrestati.
Sono l’ex convivente della ventiseienne sottoposta a stalking, Settimo Belfiore Smiraglia, di 29 anni, e il cognato del giovane che si è tolto la vita, Fabio Stola, di 32 anni. Le due vittime non avevano mai presentato denuncia e la ragazza perseguitata dai due arrestati aveva cambiato città dopo il suicidio del suo ex compagno.
La donna aveva avuto un figlio da Settimo Belfiore Smiraglia, con il quale aveva convissuto per 7 anni. Nel corso della relazione l’uomo l’avrebbe costretta a subire maltrattamenti e umiliazioni. Per questo la donna lo aveva lasciato e dopo qualche mese aveva iniziato a convivere con un ragazzo di 22 anni. Da quel momento erano iniziate le persecuzioni, sfociate anche in episodi di violenza.
La coppia era andata a vivere nell’appartamento della sorella del ragazzo, sposata con Fabio Stola. A quest’ultimo, secondo quanto accertato dagli investigatori, Smiraglia aveva chiesto di cacciare di casa i due giovani. Da parte dei due arrestati e di loro emissari in via di identificazione erano quindi cominciati atti intimidatori e veri e propri pestaggi.
I due ragazzi hanno deciso di lasciarsi ma le vessazioni nei confronti del ventiduenne erano proseguite. Il giovane ha così deciso di suicidarsi nel maggio scorso e prima di compiere l’estremo gesto ha inviato un sms alla madre: ”Non posso continuare così, il mio cervello è diventato acqua, non ho più niente da perdere, ora raggiungo papa”’.