Tariffe: a Milano l’acqua è conveniente, a Palermo i rifiuti costano caro

Milano è tra le città più convenienti per il costo dell’acqua: una famiglia tipo di 3 persone spende annualmente nella città della Madonnina meno di un terzo di quanto paghi un analogo nucleo familiare a Firenze. Mentre per i rifiuti a Cagliari si spende 2,5 volte quanto si sborsa a Campobasso. Sono alcuni dei risultati che emergono dal monitoraggio ancora in corso sulle tariffe locali condotto dall’Osservatorio ‘Prezzi e Mercati’ di Indis, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione, che fornisce un’idea chiara dei differenziali di spesa e di andamento da un territorio all’altro.

Il monitoraggio, che è ancora in corso, si concentra sugli anni 2008/2009 e riguarderà circa 50 capoluoghi di provincia, che rappresentano circa il 30% della popolazione complessiva. Fra i principali capoluoghi di regione ad oggi monitorati – spiega la nota – Cagliari, Milano e Palermo sono le città in cui le famiglie pagano le tasse per i rifiuti solidi urbani più elevate. Firenze, Genova e Bari quelli in cui l’acqua costa di più. I dati mostrano che, per quanto riguarda la tariffa dei rifiuti solidi urbani pagata dalle famiglie, la variazione del 4,6% rilevata dall’Istat nel 2009 sintetizza tassi di crescita delle diverse città compresi tra il -1% e il +57%.

In termini di livelli, la spesa per una famiglia tipo composta da tre componenti varia sul territorio con un rapporto da 1 a 2,5, dal valore più basso, pari a 130 euro annui, di Campobasso fino al più alto, pari a 330 euro, di Cagliari. Anche sull’acqua potabile le differenziazioni territoriali sono ampie. La variazione del 5,9% rilevata dall’Istat nel 2009 sintetizza tassi di crescita compresi tra il -13% e il +33%. In termini di livelli, fra i capoluoghi di regione la spesa per una famiglia tipo composta da tre componenti varia sul territorio con un rapporto da 1 a 4, dal valore più basso, pari a 81 euro annui, di Milano fino al più alto, pari a 317 euro, di Firenze.

Per quanto riguarda, infine, le tariffe pagate dalle utenze non domestiche (pmi) si riscontrano sul territorio differenze ancora più ampie. Su 96 capoluoghi di provincia, per un profilo tipo di un albergo, ad esempio, la tariffa dei rifiuti solidi può variare dai 1.000 euro l’anno fino a 16.000, con un rapporto di 1 a 15. Per la tariffa dell’acqua potabile la spesa oscilla dai 7.000 euro l’anno fino a 38.000, con un rapporto di 1 a 20.

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Elisa D'Alto