MILANO – Erano in cinque, vestiti elegantemente, i manifestanti arrivati a bordo di una lussuosa limousine bianca per attuare la loro protesta davanti al teatro. Per riuscire a superare i serrati controlli per la prima della Scala, allora, sono bastati cinque biglietti falsi. Cosi’ Riccardo Germani, sindacalista dell’Usb e quattro suoi colleghi sono riusciti a portare a termine la loro impresa. ”Bastano cinque ricchi e loro alzano le mani”, racconta scherzando Germani al termine dell’iniziativa. ”Siamo passati con cinque biglietti falsi e a bordo di una limousine noleggiata – prosegue – tutti agghindati in frac e tight e ci hanno fatto entrare senza problemi”.
Dopo aver srotolato uno striscione i cinque sono stati ”placcati” dalle forze dell’ordine e identificati. ”Volevamo comunicare che a pagare i sacrifici siamo sempre noi per mantenere il loro lusso – continua Germani – e dopo una manovra che e’ stata solo sangue e lacrime del ministro volevamo dimostrare la nostra indignazione”.
Due dei cinque contestatori che hanno portato la protesta fin sotto alla Scala sarebbero riusciti anche ad arrivare all’ingresso del foyer. Â ”Siamo arrivati con la limousine davanti all’ingresso superando due controlli – continua il racconto Germani -. Poi siamo scesi tutti insieme e due di noi, con lo striscione, sono arrivati fino all’ingresso del foyer dove lo hanno srotolato, mentre altri tre sventolavano le bandiere” del sindacato Usb. Striscione che recitava: ‘Cambia l’orchestra ma la musica e’ la stessa. I nostri sacrifici mantengono i vostri lussi’. Â Â I cinque, come ha riferito sempre il sindacalista, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e identificati e, poi rilasciati dopo oltre un’ora.
