
ROMA – Si è conclusa con un nulla di fatto l’inchiesta sulle cosiddette “sim fantasma” di Telecom Italia. I tre ex dirigenti di Telecom coinvolti nella vicenda sono stati prosciolti. Lo ha deciso il gup del tribunale di Roma Carmine Castaldo che ha stabilito il non luogo a procedere nei confronti dell’ex ad di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, l’ex direttore operativo di Tim Italia, Massimo Castelli e l’ex responsabile marketing di Tim Italia, Luca Luciani, che fu già numero uno di Tim Brazil.
Nei loro confronti l’accusa era di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza attraverso false comunicazioni all’Authority per le telecomunicazioni. Il procedimento, nato a Milano, fu inviato per competenza a Roma nei mesi scorsi.
L’accusa sosteneva che i tre ex manager, “ricorrendo a un artificio tecnico-contabile”, avessero tenuto in vita tra il 2006 e il 2008 5,3 milioni di schede sim, “di immediata e prossima scadenza”, e quindi “da disattivare”, con ricariche da un centesimo allo scopo di ostacolare l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni cui venivano “comunicati dati dolosamente alterati”, gonfiando fittiziamente il volume dei clienti di Telecom.
