«Sono il figlio di Giovanni Iannelli: quell’uomo nella foto è mio padre, scomparso una settimana fa».
È questa telefonata in diretta a «Chi l’ha visto?» ad aver risolto il giallo dell’uomo senza memoria ricoverato da alcuni giorni presso il Policlinico Umberto di Roma.
II 28 gennaio un uomo che era caduto a terra privo di sensi era stato soccorso alla stazione Termini e condotto in ambulanza al pronto soccorso del vicino ospedale.
Risvegliatosi, aveva detto di aver perso completamente la memoria, di non ricordare nulla di sè, nè il suo nome, nè le sue origini: «L’unica che posso dire di me – aveva confidato ai vicini – è che non ho calli sulle mani e che probabilmente, dunque, non faccio un lavoro manuale».
Purtroppo nè il suo accento calabrese nè una cicatrice su una gamba aveva consentito l’identificazione dell’uomo che, frugandosi nelle tasche, aveva trovato soltanto trecento euro e un biglietto ferroviario Firenze-Roma del 28 gennaio.
Iannelli ha chiesto aiuto al vicino di letto che il giorno successivo sarebbe stato dimesso e che l’indomani ha contattato la redazione di «Chi l’ha visto?». La direzione dell’ospedale, giustificandosi con la tutela della privacy, aveva negato al programma il permesso di inviare una troupe a intervistare lo smemorato.
Per fortuna, però, il vicino, volontario in una organizzazione che assiste i malati, aveva avuto l’idea di scattargli una foto con il cellulare. Ed stato proprio grazie a quella foto, trasmessa nella trasmissione di questa sera, che il figlio potrà presto riabbracciare suo padre.