Tempio Ampurias (Olbia). Messe nella finta chiesa di Suiles, altolà dal vescovo

Prima si è cercata la via del dialogo. Poi si è passati al decreto di interdizione del culto. Sebastiano Sanguinetti, vescovo della Diocesi di Tempio-Ampurias ha imposto il divieto di celebrazione di qualsiasi cerimonia religiosa che possa ingenerare “confusione o disorientamento tra i fedeli” alla pseudo chiesa di Suiles, nelle campagne di Olbia. Giovannino Russo, un pescatore sessantenne molto devoto, dovrà appendere la tonaca al chiodo. Nella sua abitazione di Suiles aveva allestito una cappella dove radunava frotte di fedeli, con tanto di croce al neon.

Ancora non ci crede Giovannino, chiede ai rappresentanti del vescovo i motivi che hanno portato all’interdizione. E si difende dalle accuse di essere un guaritore. Da tempo infatti celebrava preghiere di guarigione con tanto di invocazioni al miracolo. Nella finta chiesa di Giovannino erano finiti però anche veri preti: l’ultima messa officiata da un frate risale agli inizi di ottobre. Don Gianni Sini, parroco di Nostra Signora delle Salette ha preannunciato degli sviluppi della vicenda: “La sensazione è che presto a Suiles ci saranno anche altre questioni delicate da chiarire. Ad esempio quella delle offerte dei fedeli. Russo non chiede niente, è vero. Ma la Diocesi però non sa assolutamente niente dei soldi e soprattutto non ne controlla utilizzi e destinazione”.

* Scuola di giornalismo Luiss

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Sandro