ROMA – Da un lato l’Agenzia delle Entrate e dall’altra l’attore Teo Teocoli: l’Agenzia voleva fargli pagare le tasse regionali sulla sua attività artistica relative all’anno 1999 e Teocoli ha fatto ricorso in Cassazione, ma lo ha perso.
Teocoli ha protestato contro il pagamento dell’Irap che sosteneva di non dover pagare: con la sentenza 10846, depositata oggi, i supremi giudici gli hanno rimproverato di sostenere, in materia fiscale, ”tesi non condivisibili”.
La Cassazione, inoltre, ha respinto il ricorso di Teocoli in quanto non riproduceva testualmente ”quelle parti dei suoi atti processuali” in base ai quali pretendeva di non dovere pagare il tributo.
Tuttavia la Cassazione non ha voluto infierire e gli ha addebitato solo la meta’ delle spese processuali dal momento che il ricorso dell’uomo di spettacolo era stato depositato nell’ormai lontano 2007 ed è stato deciso in base a principi di diritto ”consolidatisi in epoca successiva alla proposizione” del reclamo. E’ stato così confermato il verdetto emesso dalla Commissione tributaria regionale della Lombardia depositato nel 2006, del quale era stata chiesta la conferma dall’Agenzia delle Entrate.