Termosifoni accesi da domani in buona parte d’Italia: ecco l’elenco dei comuni che rientrano nella categoria delle zone fredde, dove cioè le temperature sono mediamente più basse.
Si tratta delle zone climatiche contraddistinte dalla lettera «E»: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Monza, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Urbino, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza.
Confedilizia ricorda come in alcuni comuni, appartenenti alla categoria «F», tra cui Belluno, Cuneo e Trento non sia mai scattata alcuna limitazione: chi abita in queste zone può accendere gli impianti in qualsiasi momento. Mentre tutti gli altri municipi (rispettivamente classi «D»,«C»,«B» e «A»), per attivare i riscaldamenti, dovranno ancora aspettare alcune settimane.
In tutto sono previste altre tre tranche, con scadenza 1/o novembre, 15 novembre e, infine, 1/o dicembre. A seconda della categoria varia anche l’orario massimo di accensione della caldaia. Per i comuni che hanno il via libera da domani, il tetto fissato è 14 ore giornaliere.
A Roma, inserita nella zona climatica D, gli impianti potranno essere accesi dal 1 novembre 2009 al 15 aprile 2010 per 12 ore giornaliere. Per chi non rispetta la legge è prevista la sanzione amministrativa da un minimo di 500 euro ad un massimo di 3.000.