Ronde senza alcun tipo di autorizzazione. Il capo era un ambulante già finito nei guai per una storia di pedofilia, gli affiliati, dei giovanotti disoccupati. Un gruppetto di fuoco che si equipaggiava di tutto punto per combattere quella che loro definivano la feccia della città. Tesserini falsi, ma anche lampeggianti per sfrecciare nel traffico.
Sono entrati talmente nella parte che irrompevano nelle abitazioni dei pregiudicati per ammonirli e interrogarli. Il loro sogno di diventare poliziotti si è infranto proprio a causa dei “colleghi” della questura, che li hanno fermati per un normale controllo nella zona della stazione ferroviaria. I tre giovanotti si muovevano con una Alfa 33 munita di lampeggiante di colore blu, del tipo in dotazione alle forze di polizia, nonché di una paletta per segnalazione stradale. Indossavano pettorine rifrangenti e avevano tesserini e placche di identificazione, non autorizzate, con la scritta polizia.
È anche emerso che poco prima avevano controllato un soggetto ai domiciliari, accusandolo di avere rubato una vettura, lasciando l’abitazione dopo avergli rivolto diverse domande. Un vero interrogatorio: «Hanno bussato alla porta – ha raccontato all’ispettore di polizia che lo ha poi ascoltato – e hanno fatto irruzione in tre, non ho neanche capito chi fossero, certo è che una cosa così non mi era mai capitata e ho avuto paura».
