
Terremoto 4.6 alle Eolie, a Lipari costone finisce in mare: tsunami con onde alte 1,5 metri
Giornata di paura alle isole Eolie, domenica 4 dicembre. Prima un terremoto con epicentro in mare a tre chilometri di profondità a sud dell‘isola di Vulcano. Poi un’onda di tsunami di circa un metro e mezzo provocata da un distacco dalla sciara del Fuoco a Stromboli. Qui il vulcano ha ripreso con forza l’attività e sono scattati gli allarmi. Anche se, ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, “non si sono registrati danni particolari”.
Eolie, terremoto e piccolo tsunami: nessun danno
A confermarlo è anche il ministro Nello Musumeci. “L’onda – ha detto – non ha fatto vittime ma solo danni non significativi. I sistemi di allarme hanno funzionato”. Una trentina di cittadini, però, hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per precauzione. Dalla cima del vulcano si è innalzata inoltre una densa nube di fumo. Proprio la ripresa dell’attività del vulcano è all’origine del maremoto. Attorno alle 15 si sono registrate infatti diverse esplosioni che hanno provocato il crollo di una parte del bordo del cratere. Materiale che, finito in acqua, ha provocato l’onda di circa un metro e mezzo e fatto scattare le sirene dall’allarme.
Sisma magnitudo 4.6
Il sisma di magnitudo 4.6 è stato registrato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 8.12. Sisma che è stato seguito da una serie di scosse di assestamento di minore intensità, sempre in mare. A Lipari, la maggiore delle Eolie, alcune porzioni di costone sono franati a Valle Muria, Pianogreca e Mendolita-S.Nicola. Crolli di intonaci si sono verificati nell’ospedale e in alcune abitazioni anche a nell’isola di Vulcano. Vetri rotti sono stati segnalati un poco ovunque dagli abitanti delle due isole dell’arcipelago eoliano.
Altri due terremoto nel Tirreno meridionale
Le scosse sono state precedute e seguite da altri due terremoti nel Tirreno meridionale, tra le isole e la Calabria, con magnitudo 2.6 e 2.9 . In seguito all’evento sismico la sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile. Sono state effettuate tutte le necessarie verifiche. Il sisma è stato avvertito chiaramente dalla popolazione, con diverse persone che sono scese in strada, ma non si sono rese necessarie evacuazioni. Dopo la prima scossa, l’Ingv ne ha registrate altre di minore intensità non avvertite in questo caso dalla popolazione. Alle 8.18, di magnitudo 2.0, alle 8.19 di magnitudo 1.7, alle 8.54 di magnitudo 1.8. L’ultima alle 10.38 con magnitudo 1.2. Tutte le scosse si sono verificate in mare, sempre al largo dell’isola di Vulcano, con ipocentro variante tra i 6 e i 9 chilometri di profondità.
Il momento in cui la lava finisce in mare:
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