Pasqua dopo il terremoto. Berlusconi è atteso, ha fatto sapere che intende partecipare ai riti pasquali con i senza tetto. E ha già promesso: “Li tireremo fuori dalle tende”.
Per loro Pasqua vuol dire tendopoli. E anche Natale vorrà dire tendopoli.
Il conto dei morti è arrivato a 293. Alle ricerche e agli scavi è stato dato ora uno stop.
Intanto la Procura della Repubblica fa sentire il rumore di manette. Consola, quando non c’è che la disperazione. È importante che si aprano i fascicoli, anche se il film che si è già visto porta a qualche scenografica retata, processi che dureranno anni e accuse destinate in gran parte a cadere, se non altro per prescrizione..
Forse però ancora più importante che la magistratura pensi anche a come controllare il futuro: sta per partire un piano di ricostruzione che vale un miliardo di euro e che per forza di cose attirerà gli interessi di speculatori e costruttori senza scrupoli, come quelli che avrebbero usato la sabbia al posto del cemento.
E controllare le cose prima che centinaia di morti mettano in pista i detectives non è facile. Basta pensare che gli stessi uffici giudiziari erano ospitati in edifici costruiti in modo tale da crollare come carte.
