ASSERGI (L'AQUILA) – L'analisi degli studiosi dell'Osce sul post-terremoto in Abruzzo รจ precisa e spietata: ''L'attuale situazione dell'Aquila in materia di ricostruzione sembra riflettere in gran parte un approccio ampiamente frammentato, scoordinato e individualistico, con prospettive di breve termine''.
L'idea di una smart city proposta dall'Ocse รจ l'esatto opposto da quella linea direttrice caratterizzata ''dalla volontร di veder ricostruiti il piรน gran numero possibile di edifici cosรฌ come erano prima del terremoto del 2009, il piรน rapidamente possibile''.
Piรน che un avvertimento, รจ un allarme su un'idea di ricostruzione evidentemente ''fuori dal futuro'' perchรจ l'impostazione alternativa dovrebbe essere quella caratterizzata dalla volontร di decidere prima ''quello che vogliamo diventare e di ricostruire in un secondo tempo in funzione di queste decisioni''.
Secondo la relazione, sponsorizzata anche da Confindustria e sindacati, bisognerebbe ''adottare una nuova visione'', e cioรจ ''spostare il centro dell'attenzione dalla ricostruzione fisica allo sviluppo economico e sociale; passare dal breve e medio termine al medio e lungo termine; da un approccio piuttosto frammentato a uno socialmente integrato; da una prospettiva locale e soprattutto nazionale ad una piรน vasta nazionale ed internazionale''.
L'idea dell'Ocse รจ quella di una cittร intelligente legata al territorio con ''luoghi di lavoro moderni, creativi e flessibili, che siano adatti a nuovi modelli di business''.
L'Ocse quindi sposta l'attenzione dal piรน grande cantiere d'Europa a quello che potrebbe diventare il piรน grande laboratorio sperimentale e sociale d'Europa.
