ROMA – Altre scosse hanno colpito a macchia di leopardo tutto il territorio italiano nella notte dopo il terremoto di magnitudo 5 nel Pollino, tra Calabria e Basilicata. La terra ha tremato in tutta la penisola: lo sciame sismico ha colpito alcune zone sul versante Adriatico, nella provincia dell’Aquila e nel modenese.
Proprio nel Pollino le scosse sono continuate anche nella notte tra venerdì e sabato, tenendo in costante allarme le autorità e la cittadinanza. Seppur di minor intensità, le più forti sono state di 2,8 gradi della scala Richter, è stata una notte all’addiaccio per decine di famiglie.
Una scossa sismica è stata avvertita dalla popolazione tra i comuni di Lecce dei Marsi e Gioia dei Marsi, in provincia dell’Aquila. Dalle verifiche effettuate dalla “Sala Situazione Italia” della Protezione civile non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi l’evento sismico si è verificato alle ore 23.14 con magnitudo 2.6.
Una scossa di magnitudo 2.3 è stata poi registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, alle ore 5.57, nell’Adriatico centro-settentrionale, davanti alle coste delle province di Rimini e di Pesaro Urbino. I comuni più vicini all’epicentro sono stati quelli di Gabicce Mare, Gradara (Pesaro Urbino), Cattolica, Misano Adriatico e Riccione (Rimini). Non si registrano danni a persone o cose.
Una scossa sismica con magnitudo 2.9 è stata avvertita nella serata di venerdì dalla popolazione nella provincia di Modena poco dopo le 20 e 30. Lo segnala il Dipartimento della Protezione civile. Località prossime all’epicentro sono state San Possidonio, Concordia sulla Secchia e Mirandola, zona interessata dal terremoto del maggio scorso.
