L’AQUILA – La posizione di Guido Bertolaso e Daniela Stati, due nuovi indagati nell’ambito del processo alla Commissione Grandi Rischi per il terremoto de L’Aquila,  non è stata ancora definita. Per l’ex capo della Protezione civile e sottosegretario nonché commissario per l‘emergenza sisma nel 2009 Bertolaso e l’ex assessore regionale al ramo Stati, è stata richiesta l’archiviazione dalle accuse di omicidio colposo e lesioni colpose. Il gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, si è preso un termine per decidere le loro sorti .
Se nascesse, il processo ”Grandi rischi 2” sarebbe una propaggine di quello già concluso in primo grado con una condanna di sette esperti che avrebbero dato false rassicurazioni agli aquilani prima del sisma del 6 aprile 2009, una sentenza che ha fatto il giro del mondo.
Il gip Gargarella ha ascoltato tutte le parti, tra cui le parti civili che si oppongono alla richiesta di archiviazione del pm Fabio Picuti e chiedono al giudice l’imputazione coatta, ossia di imporre al pm la richiesta di rinvio a giudizio o, in alternativa, di disporre nuove indagini.
I momenti delicati in aula l’11 giugno non sono mancati: alcune parti hanno chiesto l’aggravamento del capo di imputazione a omicidio volontario, mentre il pm Picuti è rimasto fermo sulla linea dell’archiviazione e ha chiesto al magistrato, in caso di imputazione coatta, di specificare quali aspetti di indagine dovrà approfondire. Secondo Picuti non ci sono elementi per un rinvio a giudizio della Stati e di Bertolaso.
A carico dei due era stata aperta un’inchiesta parallela a quella principale dopo la pubblicazione su un giornale online di una telefonata intercettata nell’ambito dell’inchiesta sul G8 della procura di Perugia. Nella registrazione audio si sente l’ex sottosegretario affermare all’assessore di voler convocare la riunione per un’operazione mediatica con cui tranquillizzare la gente.