
ANCONA – Cinque tra ex dirigenti e funzionari dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale (Asur) delle Marche verranno giudicati dalla Corte dei Conti ad Ancona il 17 novembre, con vario grado di responsabilità , per un danno erariale da 94 mila euro. Riguarda l’assunzione senza concorso nel 2007, a tempo determinato e poi con un contratto Cococo, del vigile del fuoco Stanislao Acciarri.
Pur non essendo legata al terremoto che ha colpito l’Ascolano e il Reatino, la vicenda sfiora comunque il tema delle verifiche anti-sismiche: il compito del vigile – per la procura contabile non vi erano né requisiti di competenza né reale utilità dell’incarico – non era svolgere controlli anti-sismici ma compiere alcuni atti tra cui mappare strutture in base alle norme antincendio, sulla base dei quali l’Asur avrebbe poi emesso un bando per affidare a delle ditte verifiche anti-sismiche su otto ospedali della Regione.
Il beneficiario dei contratti – la contestazione riguarda 83 mila euro di costi complessivi sostenuti dall’ente, compreso lo stipendio da circa 2 mila euro lordi, e poco meno di 11 mila euro di rimborsi spese – non è però coinvolto in nessuna delle due inchieste parallele. Né in quella contabile né in quella penale aperta dal pm ascolano Umberto Monti.
Per la procura, Acciarri – una laurea triennale in Architettura nel 2007 e magistrale nel 2013 – fratello dell’ex segretaria dell’allora assessore alla Sanità e oggi consigliera comunale Pd di Ascoli Piceno, sarebbe stato ingaggiato “con un palese ed evidente trattamento di favore presso l’Asur” e per svolgere “compiti professionali altamente qualificati” nonostante fosse privo di una “corrispondente qualificazione professionale”: l’incarico non avrebbe prodotto alcunché nel primo biennio e venne addirittura rinnovato per altri due anni.
Per l’accusa di abuso d’ufficio, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex direttore generale Asur Roberto Malucelli, dell’ex direttore amministrativo Maria Luisa Velardi, dei funzionari Emilio Giuseppe Ricci e Pierpaolo D’Angeli. Nel procedimento avviato dalla Corte dei Conti delle Marche, ora guidata da Giuseppe De Rosa, il sostituto Antonio Palazzo ha invece chiamato in causa cinque persone. Il 50% del danno complessivo viene contestato a Malucelli (circa 47 mila euro) e il 30% alla Velardi (circa 28 mila euro). Molto più defilate vengono ritenute le posizioni di altri tre funzionari: Gianluca Pellegrini (8.500 euro), Pierpaolo D’Angeli (7.500 euro) e Emilio Giuseppe Riccio (2.800 euro). Ora spetterà alla Corte ricostruire i fatti e pronunciarsi su eventuali responsabilità .
