MODENA – Sono le 9 del mattino quando la terra, in Emilia, torna a tremare con una potenza di 5,7 gradi. E poi ancora intorno alle 13, tre scosse in sequenza superiori a 5 di magnitudo. Il sisma torna negli stessi luoghi già colpiti il 20 maggio scorso. Scosse talmente forti (oltre 70 da quel 20 maggio) che le sentono a Milano e a Venezia, a Firenze e a Genova. Tremano le case, crollano ancora i capannoni. Evacuato il Comune di Bologna dopo la seconda forte scossa, così come il palazzo di Giustizia a Firenze. Anche questa volta ci sono dei morti e il bilancio è più amaro: 15 le vittime accertate secondo il dato della Protezione civile e 5mila evacuati secondo la Regione (4.500 nel Modenese e le altre tra le province di Bologna e Ferrara). L’epicentro è stato localizzato in provincia di Modena. I Comuni più colpiti sono Cavezzo, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero, Concordia sulla Secchia e San Felice sul Panaro. Cinquanta militari del Genio Ferrovieri di Bologna, con relativi mezzi, sono stati mobilitati per far fronte all’emergenza e si uniscono a quelli già in azione dai giorni scorsi.
I morti. Tre vittime sono state contate a San Felice, nel crollo della azienda Meta, tre morti a Mirandola, tre sotto le macerie alla Bbg di San Giacomo Roncole, 1 a Concordia, 1 a Finale e due donne a Cavezzo, di cui una rimasta sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. Un morto anche alla  Haemotronic di Medolla, dove si continua a scavare perché potrebbero esserci altre vittime sotto le macerie. Morto anche il parroco di Rovereto di Novi, Don Ivan Martini, perché avrebbe tentato di mettere in salvo una piccola statua della Madonna durante il sisma che ha distrutto la sua chiesa. Don Martini era in sopralluogo con i vigili del fuoco ma si sarebbe attardato a prendere la statuetta. Sarebbe vivo invece il parroco del duomo di Carpi conteggiato inizialmente tra i morti. A Modena città invece solo qualche danno agli edifici, nessun ferito.  e’ morto nel crollo della chiesa della Stazione di Novi, a Rovereto, nel Modenese, Secondo quanto appreso don Ivan e’ rimasto schiacciato da una grossa trave caduta durante il crollo.
La scossa è stata avvertita in maniera chiara e distinta anche a Milano e Bologna, a Aosta e a Firenze, a Genova e fino a Venezia. Edifici e scuole evacuate in tutte le città del nord Italia, linee telefoniche in tilt, richieste di interventi ai vigili del fuoco. La scossa è stata avvertita anche in Austria. La gente nel panico ha abbandonato le abitazioni e gli uffici per riversarsi in strada. Le reti ferroviarie di Trenitalia hanno subito, almeno fino a metà mattina, forti disagi e ritardi.
Danni e crolli. A Schivenoglia (Mantova) è crollata la chiesa già danneggiata dalla scossa del 20 maggio e tutta la piazza del paese è’ stata transennata. Sempre nel mantovano anche a Quistello e Moglia si registrano danni alle chiese. A Sermide crolli alla torre civica. Un cavalcavia sulla A22 tra Moglia e Gonzaga risulta chiuso al traffico per le verifiche sul ponte. Crolli si registrano un po’ ovunque nelle campagne, con le case rurali che hanno subito gravi danni. Anche a Mantova gravi danni alla staticità per la basilica Palatina di Santa Barbara. Mercoledì intanto, per precauzione, le scuole saranno chiuse a Ostiglia, Sermide e Felonica mentre si sta valutando la possibilità di chiuderle anche a Mantova.
Sfollati. Sono circa cinquemila gli sfollati in tutta l’Emilia Romagna: 4.500 nel Modenese e le altre tra le province di Bologna e Ferrara. Duemila gli evacuati dal centro storico di Crevalcore (Bo). A dirlo è il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia, di ritorno dal sopralluogo nel paese al confine con la provincia di Modena, insieme al questore Vincenzo Stingone.
Entro la serata saranno allestiti 4mila nuovi posti per gli sfollati. La Protezione civile sta lavorando per rafforzare (con un migliaio di posti) – viene spiegato nel comunicato della Regione – le strutture già esistenti, mentre grazie all’aiuto di altre Regioni saranno attrezzati 5 nuovi campi di accoglienza con 1.250 posti. In aumento anche gli alberghi disponibili ad ospitare la popolazione delle zone colpite. A Crevalcore due treni speciali con cuccette e posti letto accoglieranno circa 450 sfollati.
Ospedali. Sono operativi i cinque ospedali – Correggio, Guastalla, Scandiano, Montecchio Emilia e Castelnovo Monti – della Provincia di Reggio Emilia. Lo rendo noto la direzione dell’Azienda Usl reggiana.
Verifiche in tutte le strutture ospedaliere per il terremoto in Emilia. E’ stato ”evacuato, in via precauzionale, l’Ospedale di Carpi”, nel Modenese. I pazienti della Rianimazione saranno ospitati nelle strutture di Parma. Sempre in via precauzionale, sono state effettuate alcune evacuazioni a Reggiolo, Correggio e Cento. Sono in corso il trasferimento a Bologna dei pazienti della residenza sanitaria assistita di Crevalcore (Bologna) e l’evacuazione degli ospiti delle strutture di Concordia e Cavezzo, nel Modenese.
”Sono molto considerevoli i danni subiti dalle aziende biomedicali che si trovano in Emilia, nella zona interessata dal sisma. Siamo preoccupati per i rifornimenti di prodotti ai pazienti per alcune patologie, in particolare la dialisi”. A dirlo è Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica. ”In quell’area c’è il più grosso comparto biomedicale d’Europa – spiega – nell’area del terremoto ci sono circa 100 aziende con oltre cinque mila dipendenti. Abbiamo già fatto un primo sopralluogo stamattina, con cui abbiamo constatato che tutte le aziende hanno subito danni”.
E’ in corso di evacuazione anche la casa di riposo di Mirandola (Modena), uno dei comuni piu’ colpiti. Ospita circa 200 anziani. Il responsabile della residenza ha precisato che personale e ospiti sono in buone condizioni, come quelli dell’analoga struttura evacuata nella vicina Concordia. Â Â Gli ospedali di Finale Emilia e Mirandola erano gia’ stati evacuati il 20 maggio, dopo la prima scossa di magnitudo 5.9.
6mila richieste di aiuto alla Protezione civile. Sono circa 6.000 le richieste di assistenza arrivate alla Protezione civile dopo le ultime scosse. Si aggiungono alle 7.500 gia’ soddisfatte dall’inizio del terremoto del 20 maggio scorso. A dirlo e’ stato il direttore della Protezione civile dell’Emilia-Romagna Demetrio Egidi, aggiungendo che per questo si sta provvedendo con sette ‘moduli’ (cosi’ sono chiamate le strutture di accoglienza, ciascuna con 250 posti), insieme alla Croce rossa.
I capannoni. Ancora una volta i capannoni. Strutture moderne eppure deboli. Il 29 maggio altri ne sono crollati altri uccidendo chi, sotto, stava lavorando. Nel caso del 20 maggio morirono 4 operai in tre diverse fabbriche. La procura di Ferrara si è mossa, sono 20 le persone indagate per il reato di omicidio colposo. Sotto inchiesta sono finiti i legali rappresentanti delle aziende coinvolte, tecnici e progettisti.
La notizia nel mondo. ”Un nuovo, mortale terremoto scuote il Nord Italia”. Il nuovo sisma irrompe come una breaking news sui siti dei principali media internazionali, che già nei giorni scorsi avevano puntato l’attenzione sui danni arrecati alla regione dal disastroso sisma dello scorso 20 maggio. ”Un sisma mortale di magnitudo 5,8 scuote il Nord dell’Italia” titola la CNN negli Usa mentre la britannica BBC mette in evidenza il bilancio provvisorio di ”nove morti” finora accertati e ricorda che proprio in quell’area si trova il ritiro della nazionale irlandese in vista di Euro 2012. E in Gran Bretagna la notizia del terremoto irrompe su DAILY TELEGRAPH, FINANCIAL TIMES e DAILY MAIL che aggiornano via via il bilancio delle vittime. In Spagna EL PAIS sottolinea come ”ancora una volta”, la regione ”più colpita sia stata l’Emilia-Romagna” mentre il francese LE MONDE titola ”Un forte sisma scuote di nuovo l’Italia”. E anche in Germania la notizia è ripresa da alcuni tra i principali quotidiani, dalla SUDDEUTSCHE ZEITUNG a TAGESSCHAU, che sottolineano tutti la ”potenza” del sisma.
Annullata Italia-Lussemburgo. Non si giocherà Italia-Lussemburgo, amichevole prevista martedì sera a Parma. Lo ha deciso la Federcalcio, d’intesa col Comune, la Prefettura e la Provincia di Parma, dopo il sisma che ha colpito l’Emilia.
La rabbia dei geologi. ”Da noi un terremoto di 6 gradi provoca danni e morti. Non è più possibile. Serve prevenzione. Questa è la strada”. A parlare e’ il presidente del Consiglio nazionale geologi, Gian Vito Graziano, commentando il sisma in Emilia. ”Ribadiamo che non è possibile geologicamente prevenire i terremoti, e in tal senso bisogna disinnescare una volta per per sempre questa polemica. Sui terremoti la strada maestra è la prevenzione sulle strutture”, ha detto Graziano. In particolare sulle caratteristiche del sisma emiliano, ”il fenomeno – ha spiegato l’esperto – è amplificato da due fattori, uno dalla superficialità che ha causato effetti in uno spazio molto ampio e l’altro determinato dal fatto che la Pianura Padana è formata da terreni alluvionali con una forte antropizzazione in termini di abitazioni e di attività produttive. La scienza va avanti – ha concluso Graziano – ma manca in Italia mettere a sistema Paese queste conoscenze. Almeno investiamo nella grande infrastruttura che è il nostro territorio”.