BOLOGNA – La terra in Emilia ha ripreso a muoversi con forza domenica sera: alle 21:21 una scossa di 5.1 gradi della scala Richter ha fatto crollare il campanile già danneggiato, ma ancora in piedi, di Novi di Modena.
La scossa, la più forte di una giornata in cui si sono succedute 43 scosse mai sopra i 4 gradi, è stata avvertita anche a Milano, Venezia, Bolzano e Firenze. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di 9 chilometri tra Novi di Modena, San Possidonio e Concordia. Non ci sono notizie di persone ferite, mentre si stanno rinforzando le tende in previsione dell’arrivo del maltempo con forti raffiche di vento.
Oggi, lunedì 4 giugno, due settimane dopo il primo forte terremoto che ha colpito l’Emilia il 20 maggio, è lutto nazionale. Le scuole sono chiuse a Modena oggi e domani, 5 giugno. Scuole chiuse lunedì anche a Mantova, Maranello, Formigine e Sassuolo. Nelle zone colpite dal terremoto era già stata decisa la fine anticipata dell’anno scolastico.
Sono 219 le scuole inagibili, parzialmente inagibili o destinate ad altro uso. Circa cinquantamila gli studenti interessati. E questo al netto della scossa di domenica. La priorità è stata data agli scrutini. Dove sarà possibile, gli scrutini saranno svolti in scuole limitrofe non colpite dal sisma. Per la decisione sullo svolgimento degli esami di Stato e di maturità si aspetta invece il decreto del governo che delegherà all’ufficio regionale eventuali variazioni di tipo organizzativo.
Anche gli edifici che ospitano uffici, caserme e reparti di Polizia sono monitorati.
E sugli abitanti delle zone colpite arriva anche il maltempo: su tutto il Nord Italia dovrebbero arrivare piogge e grandinate. Il maltempo comunque dovrebbe lasciare il posto al bel tempo da martedì 5 giugno. Già nella tarda mattinata di lunedì è piovuto sull’Emilia Romagna.
Già la notte di domenica 3 giugno ha visto forti piogge su quasi tutte le province della Lombardia. A Milano, in particolare, forti temporali hanno causato piccoli allagamenti di scantinati e qualche difficoltà di transito nei sottopassi, soprattutto nella zona nord della città.
L’Arpa ha diramato l’allerta meteo di primo livello e il corso del fiume Seveso e soprattutto del Lambro viene costantemente monitorato. Sulla A4 è stato chiuso lo svincolo di Sesto San Giovanni (Milano) in direzione di Torino e sulle strade cittadine e sulle Tangenziali si segnalano rallentamenti. Martedì è previsto un transitorio miglioramento per poi tornare a tempo variabile e perturbato nel corso della settimana.
A sottolineare l’allerta per il maltempo è anche il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli: “La pioggia nelle prossime ore diventerà sempre più battente, è una compagnia di cui avremmo fatto volentieri a meno. Le asticelle vengono messe a un’altezza sempre maggiore, ma non ci scoraggiamo e andiamo avanti, le difficoltà ci sono, ma ci sono le forze per superarle”.
La Protezione Civile sta allestendo nuovi posti letto nelle decine di tendopoli già costruite per offrire un riparo dalla pioggia agli sfollati che dormivano in tende private. In tutto, tra quelli nelle tendopoli della Protezione civile e quelli nelle tende private, gli sfollati nella zona sono circa 50mila.
Una prima stima ufficiale dei danni è stata quantificata dal commissario europeo alla Politica regionale, Johannes Hahn, in “5 miliardi di euro” a fondo perduto. Hahn ha visitato le zone colpite insieme al vice-presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, e ha annunciato aiuti da parte dell’Unione Euopea per “150-200 milioni”.
“L‘Europa sarà a fianco dei terremotati nell’opera di aiuto e di ricostruzione”, ha detto Tajani, ricordando che gli stanziamenti fanno parte del “fondo di solidarietà di un miliardo di euro, da cui potremmo attingere per l’Italia il 2,5% del danno dimostrato”.