REGGIO EMILIA โ Aumenta lโuso di psicofarmaci nelle zone dellโEmilia colpite dal terremoto dello scorso maggio, facendo registrare un picco del 30% negli ultimi 4 mesi. A sottolinearlo รจ Nunzio Borelli, responsabile della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) per il distretto di Mirandola, in occasione del congresso della Federazione in corso a Villasimius.
โIn questi ultimi 4 mesi โ spiega Borelli โ abbiamo registrato un preoccupante aumento di circa il 30% per il consumo di psicofarmaci nella popolazione a causa del trauma subitoโ. Inoltre, prosegue lโesperto, โabbiamo anche rilevato un aumento del 15% delle demenze tra gli anziani e, in generale, un aumento delle sindromi depressiveโ.
Il problema, afferma il medico, รจ che โmolta gente non ha piรน lavoro, e in una regione che fa il 20% del Pil italiano รจ difficile oggi affrontare una situazione che vede oltre 17 mila persone in cassa integrazioneโ.
A 4 mesi dal sisma inoltre, 6 medici di famiglia su 10 nei comuni piรน colpiti, da Mirandola a Finale Emilia, visitano ancora nei container non essendo potuti rientrare nei propri studi. โAd oggi โ spiega Borelli โ il 60% dei medici di famiglia dei comuni colpiti sono ancora nei container. La situazione รจ drammatica: non sappiamo infatti quando potremo rientrare nei nostri studi e ambulatori. Gli studi non sono a tuttโoggi agibili, ma attengono alla classe E, per la quale non si รจ ancora deciso cosa fareโ.
โIl risultato โ sottolinea il medico โ รจ che a 4 mesi dal sisma circa 60 mila persone sono costrette a farsi visitare in caso di bisogno allโinterno di un containerโ. Grave รจ anche la situazione negli ospedali: โConsiderando gli ospedali di Mirandola, Carpi, Finale Emilia ed il Policlinico di Modena, complessivamente sono stati persi 700 posti letto a seguito della inagibilitร dei reparti a causa del sisma. Tra i reparti piรน colpiti, anche quelli di cardiologia e ostetricia, e i pazienti sono dirottati verso altri comuniโ.
Ad oggi inoltre, rileva Borelli, โancora 500 anziani vivono fuori dalle proprie case, accolti in alberghi. Di questi, 111 erano precedentemente ospitati in strutture di ricoveroโ.