Sono imminenti i provvedimenti da parte della Procura dell’Aquila a carico dei presunti responsabili del crollo del condominio privato di via D’Annunzio, dove sono morte 13 persone.
Secondo fonti interne alla Procura aquilana, il procuratore capo, Alfredo Rossini, firmerà gli avvisi di garanzia nei primi giorni della settimana prossima. I pm hanno basato l’accusa sulla perizia consegnata dai consulenti nella quale si evidenziano precise responsabilità di tecnici, costruttori ed amministratori; il palazzo è l’unico crollato nella zona. Con l’apertura del quarto filone d’inchiesta si apre la lunga lista dei condomini privati nell’ex zona rossa, in particolare in via XX Settembre e strade collegate, dove ci sono state decine e decine di morti.
Si tratta di una decina di condomini privati nei quali si sono verificati i casi più gravi e dolorosi della tragedia. I primi tre filoni della maxi inchiesta sul terremoto sono quelli relativi ai crolli della casa dello studente, 8 morti e 15 indagati, del convitto nazionale, 3 morti e 2 indagati, con le ipotesi di reato di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni e alla sede della facoltà di ingegneria dell’università dell’Aquila a Roio, dove non c’è stato nessun morto, per il quale sono nove gli indagati per disastro colposo. Per i primi due la procura ha depositato al Gup le richieste di rinvio a giudizio e il Gup ha fissato per il prossimo 17 maggio l’udienza preliminare per il crollo del convitto nazionale e per il prossimo 28 maggio quella sulla casa dello studente.