
Tessera sanitaria senza microchip per la mancanza dei semiconduttori: a rischio i servizi online del Sistema Sanitario
Sono circa 10 milioni gli italiani coinvolti dal 1 giugno in poi nel rinnovo della tessera sanitaria. A partire da quella data, il Governo ha autorizzato la diffusione di una nuova versione del documento semplificata che non ha il microchip.
Tessera sanitaria senza microchip, ecco perché
Anche in questo caso la tessera viene emessa direttamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze. La scomparsa del microchip che era importante per accedere ai servizi online è dovuta alla carenza di materiali semiconduttori che servono alla fabbricazione dei microchip stesso.
Per la produzione sono infatti fondamentali il neon e il palladio. A causa però della grave carenza di molte materie prime a livello globale e anche del conflitto in corso in Ucraina, questi materiali scarseggiano. Kiev e Mosca sono infatti tra i Paesi che hanno la maggiore disponibilità dei minerali usati per produrre i microchip. Il paese leader nell’estrazione di neon e palladio è anche Taiwan, tra i primi esportatori mondiali di microchip. La repubblica asiatica sta vivendo uno scontro con la vicina Cina.
Conservare la vecchia tessera che varrà fino alla fine del 2023
Queste quindi le cause che hanno portato l’Italia a scegliere di emettere una nuova tessera sanitaria senza microchip. Per ovviare al problema si deve continuare ad usare la vecchia tessera sanitaria munita di microchip e che sarà valida fino alla fine del 2023. Per farlo sarà necessario non buttare il vecchio documento, la cui estensione della validità sarà possibile scaricando l’apposito software reso disponibile dal Ministero al link Elenco driver – Sistema Tessera Sanitaria.