ROMA – Nel 2012, per la sanità, spenderemo in media 140 euro a testa di ticket. 99 euro per visite e pronto soccorso (incremento medio di 14 euro rispetto al 2011), 41 euro per i farmaci (quota inalterata rispetto allo scorso anno). I numeri li fornisce Quotidiano Sanità e sono allo studio del governo per lavorare su una rimodulazione della spesa basata su reddito e numero dei familiari. Il fatto è che, ad agosto, le Regioni in rosso al capitolo Sanità hanno introdotto un nuovo ticket di 10 euro sulle visite specialistiche, così che la spesa sanitaria pro capite è ancora più salata. In Campania, ad esempio, alcune prestazioni costano fino a 70 euro, mentre in Valle D’Aosta hanno rinunciato all’aumento. Ma c’è chi ha fatto in un terzo modo; Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Veneto lo hanno rimodulato in base al reddito. Lombardia, Piemonte e Basilicata hanno aumentato solo alcuni tipi di prestazione. In Sardegna ha scelto un aumento simbolico di un euro.
Secondo Federico Spandonaro, economista dell’università di Tor Vergata: “In realtà la cifra che gli italiani saranno chiamati a versare è bassa in assoluto, il 4% della spesa sanitaria pubblica. Il problema di fondo è la mentalità con cui i ticket vengono pensati. Non sono mai stati considerati uno strumento per evitare in appropriatezza ma hanno funzionato da cuscinetto finanziario, di riequilibrio. Se servono ad evitare prescrizioni inutili o sproporzionali allora sono favorevole perché ritengo non sia sufficiente per contrastare il fenomeno affidarsi al senso etico dei medici”.