
Tiopental sodico, deciso il farmaco per il suicidio assistito di Mario (Foto Ansa)
Si chiama Tiopentone o Tiopental Sodico, meglio noto con il nome commerciale di Penthotal, il farmaco scelto per il suicidio medicalmente assistito di Mario, 44enne marchigiano e tetraplegico che ha ingaggiato una battaglia legale con l’Azienda sanitaria Unica Regionale (Asur) per vedere applicata la sentenza costituzionale Cappato-Dj Fabo.
A decidere sull’appropriatezza del farmaco è stata una commissione multidisciplinare di esperti, istituita dall’Asur, dopo la verifica delle condizioni di Mario da parte del Comitato Etico Regione Marche.
Il Tiopental, farmaco appartenente alla classe dei barbiturici utilizzati in anestesia generale, è stato valutato idoneo, nella quantità di 20 grammi, a garantirgli la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile.
Suicidio assistito di Mario. Associazione Coscioni: “Svolta Storica”
“Una svolta storica” per l’Associazione Coscioni, il cui segretario nazionale Filomena Gallo ha assunto la co-difesa di Mario, affiancata dal tesoriere dell’Associazione Marco Cappato, già protagonista della precedente vittoria con DjFabo.
La scelta del farmaco e delle modalità di somministrazione erano il tassello mancante per la battaglia di Mario, rimasto in sospeso dopo il via libera del Comitato Etico regionale, che aveva individuato nel 44enne marchigiano le condizioni richieste dalla senza della Corte Costituzionale.
Suicidio assistito, la battaglia di Mario cominciata 15 mesi fa
La battaglia legale di Mario però è cominciata oltre 15 mesi fa, con la richiesta al Tribunale di Ancona che l’Asur verificasse la sussistenza dei requisiti. Nello scorse settimane Mario aveva anche denunciato lo stesso Comitato e l’Asur Marche per il reato di tortura, oltre che per omissione di atti di ufficio.
“Sul cosiddetto aiuto al suicidio, da oggi in Italia abbiamo non solo delle regole precise, stabilite dalla Corte costituzionale nella Sentenza Cappato, ma anche delle procedure e delle pratiche mediche definite che includono le modalità di autosomministrazione del farmaco da parte del paziente”, spiegano Gallo e Cappato.
La validazione del farmaco e delle modalità di autosomministrazione “crea finalmente un precedente” e “sarebbe ora grave – sottolineano – se il Parlamento insistesse a voler approvare delle norme, come quelle in discussione alla Camera, che restringono, invece che ampliare, le regole già definite dalla Corte costituzionale. E’ a questo punto ancora più importante che si possa tenere il referendum sul fine vita”.