ROMA – A Roma come a Milano, come nei mercati di Palermo, di Napoli e di tante altre città d’Italia i banchi del mercato sono semi-vuoti e se qualcosa c’è costa troppo. Ci vorrà almeno una settimana per tornare a regime nella distribuzione, ma di soldi se ne perderanno tanti: 50 mila ogni giorno.
Le spedizioni di frutta e verdura sono bloccate dalla protesta dei Tir che protestano da giorni in tutto il Paese, dopo l’avvio compatto dei Forconi in Sicilia la settimana scorsa. Zucchine, arance, melanzane, finocchi: manca quasi tutto e se c’è i prezzi sono schizzati su fino a 6,50 euro al chilo, con aumenti fino al 200%.
”Il Sud resta completamente bloccato mentre al Nord la situazione è più fluida, le criticità maggiori riguardano i prodotti altamente deperibili come l’ortofrutta. Questa è la stagione di arance, mandarini dalla Sicilia, nei punti vendita non arrivano proprio”.
Parla di ”Italia spaccata in due, i collegamenti tra Nord e Sud sono ancora estremamente difficoltosi”. In crisi soprattutto il rifornimento di merci nei punti vendita, i carichi di ortofrutta rischiano di marcire nei centri di stoccaggio se non consegnati nei tempi corretti. Per Federdistribuzione, il calo delle vendite è pari al 40%: a livello nazionale, si può stimare che venga consegnato nei punti vendita circa il 60% del quantitativo abituale dei prodotti deperibili, con situazioni pero’ molto diverse a livello territoriale. Per i prodotti freschi significa, al momento, una perdita del 40% delle vendite, con conseguente disagio per i consumatori che hanno difficoltà nel trovare assortimento e quantita’ adeguate nei punti vendita. Carne, pesce, ortofrutta e formaggi equivalgono complessivamente a circa 40 milioni di euro di vendite al giorno nella rete di ipermercati e supermercati, ”l’impatto – secondo l’organizzazione – puo’ essere quantificato allo stato in una perdita di circa 16 milioni di euro al giorno per le aziende della Gdo”.
